La Procura di Verona ha disposto il sequestro degli indumenti dei fratelli Franco e Dino Ramponi, conservati nel carcere di Montorio. Le scarpe di Franco e il giubbotto di Dino saranno analizzati la prossima settimana dal Ris di Parma, nell’ambito dell’inchiesta sulla strage che ha causato la morte di tre carabinieri.
La tragedia dei carabinieri
Sono trascorsi ormai 10 giorni dalla tragedia che ha sconvolto Castel d’Azzano. I tre carabinieri intervenuti per un controllo nel casolare dei Ramponi hanno perso la vita a causa dell’esplosione delle bombole di gas, innescata durante il blitz. L’episodio ha provocato grande dolore nella comunità e ha dato avvio a un’inchiesta approfondita per chiarire l’esatta dinamica della deflagrazione.
Perchè gli sono stati sequestrati gli indumenti?
Il sequestro ha l’obiettivo di chiarire l’esatta dinamica dell’esplosione avvenuta nel casolare dei Ramponi. Secondo gli investigatori, a far deflagrare le bombole di gas sarebbe stata Maria Luisa Ramponi, ancora ricoverata in ospedale. L’analisi dei vestiti servirà a stabilire la posizione dei due fratelli al momento dell’esplosione, verificando eventuali tracce di combustibili e la loro vicinanza all’abitazione durante i fatti.
Le accuse e il contesto
I fratelli Ramponi devono rispondere di strage, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di esplosivo. Più volte avevano minacciato di far saltare la casa in aria. L’abitazione era già stata pignorata e destinata all’asta per debiti non pagati, tra cui un mutuo mai saldato. I droni dei carabinieri avevano anche individuato bottiglie molotov sul tetto, fino al blitz della scorsa settimana che ha portato alla tragedia.