Tenta l'insano gesto, carabinieri lo salvano

Aveva deciso di farla finita, ed era pronto a lanciarsi dal suo appartamento, al terzo piano, nel vuoto: ma c’erano i carabinieri. 

Tenta l'insano gesto, carabinieri lo salvano
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Tenta l'insano gesto, carabinieri lo salvano. Aveva deciso di farla finita, ed era pronto a lanciarsi dal suo appartamento, al terzo piano, nel vuoto: ma c’erano i carabinieri.

Il salvataggio

Un suicidio sventato grazie alla prontezza e al coraggio dei militari dell’Arma, quello occorso nel cuore della notte di ieri, venerdì 16 novembre, in vicolo Colombine. Un trentottenne rumeno, in lacrime, urlava dal suo balcone, minacciando di gettarsi dal davanzale poiché stanco della sua precaria situazione economica.

La disperazione e la chiusura

Non voleva sentir ragioni, e ancor meno vedere pattuglie delle forze dell’ordine. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Verona sono accorsi su quell’intervento, per molti tratti più emergenziale di altri, e non hanno pensato due volte sul da farsi: bisognava intervenire. Da una parte c'era il centralinista del 112 che è riuscito a tenere “occupato” l’uomo via filo, provando a comprendere le ragioni dell’insano e folle gesto, e permettendo alle pattuglie di avvicinarsi all’abitazione. Dall’altra, fondamentale è stato proprio il coraggio degli uomini dell’Arma che non hanno indugiato un minuto in più e hanno deciso di raggiungere il rumeno prima che potesse compiere quanto si era prefissato di fare.

Intervento estremo

L'uomo era in preda all’angoscia e all’alcol, in un momento di particolare ira ha bruscamente chiuso la telefonata con l’operatore di centrale. I carabinieri hanno dunque deciso di intervenire senza proseguire con altre “negoziazioni”: aiutati dai vigili del fuoco, son entrati, in rigoroso silenzio per non agitare ulteriormente l’uomo, nel condominio. Giunti al secondo piano però, lui aveva deciso di farla finita: così si è alzato velocemente e, scavalcando la ringhiera, si è posto all’esterno del davanzale, volgendo la schiena nel vuoto e il volto verso i militari che, nel frattempo, lo avevano raggiunto.

Un lavoro di forza e di squadra

Cento ottanta centimetri di altezza per circa 120 kg di peso: questa era la mole da “affrontare” per salvare la vita a quell’uomo disperato, ormai aggrappato con le sole mani a quel davanzale, e i piedi penzoloni. I carabinieri lo hanno afferrato immediatamente per le mani, e per i piedi (dalla finestra posta al secondo piano), bloccandolo con tutta la forza che in quegli infiniti istanti potevano richiamare a sé: solo così, nonostante il notevole peso del rumeno, i militari dell’Arma sono riusciti a salvarlo, spingendolo verso l’altro e facendolo rientrare nel suo appartamento, incontrando ancora difficoltà per la resistenza che l’uomo, imperterrito nei suoi intenti suicidi, continuava ad opporre. A quel punto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno medicato e calmato il rumeno il quale, tramortito dai farmaci, si è fermato e si è abbandonato tra le braccia di chi era riuscito in quella che sembrava una missione impossibile: salvargli la vita.

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