Tentato omicidio per rivalità in amore
In un raptus di gelosia colpisce al collo l'ex della fidanzata con un cacciavite.
Lo scorso venerdì sera si stava per consumare una tragedia per una rivalità in amore che ha portato all’arresto di un cittadino marocchino per tentato omicidio ai danni di un tunisino.
Tentato omicidio per gelosia
La contesa amorosa si è svolta venerdì 6 aprile in via Scuderlando a Verona, dove i poliziotti, mentre erano intenti a pattugliare la zona si son visti la scena di due uomini che si picchiavano animatamente. Una volta bloccati i due con non poca difficoltà, gli operatori, dopo aver riportato la calma, sono riusciti a risalire al movente sotteso all’aggressione. Il marocchino, Larbi Erradi, un cittadino marocchino del 1985, avrebbe sorpreso la compagna, cittadina italiana di 38 anni, nata a Feltre (BL), in compagnia dell’ex fidanzato Tijani Channoufi, un cittadino tunisino del 1982, col quale si stava sfogando dei ripetuti litigi con l’attuale fidanzato, ultimo dei quali verificatosi proprio la sera precedente.
Il raptus
L’aver casualmente scoperto la fidanzata in macchina con l’ex compagno, ha fatto scattare all’Erradi un raptus di gelosia che lo ha spinto prima ad affiancare il veicolo dal lato del passeggero e poi ad aggredire verbalmente in lingua araba il Channoufi. Entrambi i soggetti, scesi dalla macchina, hanno provocato una colluttazione durante la quale Erradi ha estratto un cacciavite dalla propria borsa col quale ha sferrato tre fendenti diretti al collo del suo rivale, rimasto ferito sia sul collo che all’orecchio sinistro. Uno dei fendenti è arrivato a pochi centimetri dalla carotide, provocando una profonda ferita sotto il mento, poi refertata con 10 giorni di prognosi.
L'arresto
Il marocchino è stato dunque arrestato per il reato di tentato omicidio, e trasferito, su disposizione del Pubblico Ministero, nel carcere di Montorio. Nella giornata odierna, dopo la convalida dell’arresto, il Tribunale ha disposto, a carico di Larbi Erradi, il divieto di avvicinamento alla persona offesa e l’obbligo di presentazione giornaliero alla Polizia giudiziaria in attesa del processo.