Terremoto tra Isola della Scala e Salizzole tra i più potenti degli ultimi 100 anni nel veronese
L'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha analizzato il terremoto avvenuto martedì 29 dicembre 2020.
Momenti di apprensione quelli di ieri dopo le scosse che hanno avuto come epicentro a Isola della Scala e a Salizzole, secondo l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia si tratta di uno dei terremoti più potenti dell’ultimo secolo nella Provincia di Verona.
Le tre scosse
E’ stata tanta la preoccupazione e la paura nella giornata di ieri, martedì 29 dicembre 2020 dopo lo sciame di scosse che si sono registrate in provincia di Verona. La prima alle 14.02 con epicentro a Isola della Scala di magnitudo 3.4 della scala Richter con profondità di 2km, la seconda alle 14.44 con epicentro a Salizzole di magnitudo 2.6 e l’ultima, la più forte di magnitudo 4.4 con profondità 12km con epicentro tra Isola della Scala e Salizzole.
Sismicità relativamente moderata
L’INGV, istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, riguardo il terremoto di ieri ha spiegato:
"Secondo il modello del territorio nazionale, la pericolosità sismica dell’area in questione è considerata media. Terremoti anche più forti di quello avvenuto martedì 29 dicembre 2020 sono possibili per quanto la probabilità che si verifichino, ovvero la frequenza, non è particolarmente alta. La pericolosità aumenta sensibilmente verso nord-est proprio nella zona epicentrale dei terremoti del 1976 in Friuli Venezia Giulia. Il terremoto è avvenuto in un’area la cui sismicità è relativamente moderata”.
L’analisi del fenomeno
L’INGV ha inoltre puntualizzato che:
“Nel raggio di 25 chilometri dalla localizzazione del terremoto sono noti una decina di altri terremoti, con energia relativamente moderata. Primo fra tutti il terremoto del 25 aprile 1907, che era stato localizzato a pochi chilometri dal terremoto di ieri, che produsse danni molto leggeri in diverse località dell’area compresa la città di Verona. Molto prossima alla localizzazione di martedì è un terremoto che si può definire ben più importante per la storia sismica italiana, stiamo parlando di quello che è avvenuto nel pomeriggio del 3 gennaio 1117, in quel caso era di magnitudo stimata del 6.5. Si tratta di un terremoto molto antico ma, il lavoro lungo e approfondito di storici sismologi, archeologi e storici dell’arte ha permesso la specifica ricostruzione degli effetti che si sono verificati su un’area molto estesa e per più di 50 località. Per le caratteristiche delle informazioni disponibili la localizzazione di questo evento è comprensibilmente molto incerta, così come l’individuazione geologica della faglia (o delle faglie) responsabile di questo grande terremoto.
E poi ha concluso:
“Nel periodo recente, dal 1985 a oggi, la Regione è stata interessata da una sismicità moderata: basta pensare che si sono verificati tre terremoti di magnitudo pari o superiore a 3.0 (oltre ai due del 29 dicembre 2020) e circa 40 di magnitudo pari o superiore a 2.0 in un raggio di 30 chilometri sempre attorno all’epicentro di Salizzole”.
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