Tragedia a Montericco, nessuno reclama le salme dopo la morte dei coniugi
Nonostante il nulla osta concesso dalla Procura per la sepoltura, nessun parente o conoscente si è fatto avanti per reclamare le salme di Marco Steffenoni e Maria Teresa Nizzola

Tragedia a Montericco: un mistero ancora irrisolto avvolge la morte di Marco Steffenoni e Maria Teresa Nizzola, la coppia trovata senza vita nella loro villa di strada dei Monti a Montericco. È stato l’esame autoptico eseguito venerdì scorso a chiarire, almeno in parte, le cause del decesso della coppia. L'autopsia ha stabilito che l’uomo è stato stroncato da un infarto, mentre sulla donna non sono emersi traumi evidenti. Rimangono tuttavia alcuni dubbi su diversi testamenti redatti dalla signora Nizzola.
Tragedia a Montericco, il passato di isolamento della coppia
La coppia viveva in completo isolamento da tempo. Benestanti, senza figli e con diversi beni immobili, i due avevano scelto di tagliare i rapporti con amici e parenti. Secondo quanto emerso, la signora Nizzola aveva redatto diversi testamenti, alcuni dei quali annullati o modificati. Tra i beneficiari figurerebbero il marito, associazioni ambientaliste come WWF e Lipu, e un ente caritatevole del Mantovano. Tuttavia, nell’ultimo documento scritto a mano vi sarebbero incongruenze tali da far dubitare della lucidità della donna al momento della stesura.
La villa della coppia presa di mira dai ladri
Dopo la scoperta dei cadaveri l’abitazione di Strada dei Monti, 23 è stata più volte violata. I primi ad accorgersi della tragedia sono stati tre giovani che, entrati nell’abitazione, hanno allertato la polizia.
Tuttavia, nei giorni successivi la villa è stata oggetto di incursioni da parte di ladri e curiosi, nonostante i sigilli apposti dalla Procura.
Tragedia a Montericco, nessuno reclama le salme della coppia
Nonostante il nulla osta concesso dalla Procura per la sepoltura, nessun parente o conoscente si è fatto avanti per reclamare le salme di Marco Steffenoni e Maria Teresa Nizzola. I corpi restano ancora nelle celle mortuarie dell’Istituto di Medicina Legale di Borgo Roma, mentre le indagini sul loro patrimonio e sui testamenti proseguono.