Traguardi: "Serve un accordo per l'uso delle biblioteche, non esistono studenti di serie A e B"
Il movimento civico chiede all'Ammanistrazione di formulare un accordo con l'Università di Verona.
Se non studi nell’Università Scaligera non puoi avere accesso alle biblioteche.
Servono più servizi
Il movimento civico Traguardi torna a focalizzare l'attenzione sulle biblioteche e sulle problematiche che gli stessi vivono ogni giorno. La Biblioteca Civica a fine luglio ha riaperto le sue porte ai cittadini per studio e ricerca. In quel particolare momento si sentiva l’enorme esigenza di dare uno spazio agli studenti veronesi, non immatricolati all'Università di Verona, non potendo avere accesso alle biblioteche universitarie in città e nei quartieri.
Necessario un accordo
Ad oggi la situazione è la stessa: se non studi nell’Università Scaligera non puoi avere accesso alle biblioteche, se non soltanto a quella Civica. Beatrice Verzè, consigliere di Quinta Circoscrizione di Traguardi ha affermato:
“Comprendo le difficoltà del momento e comprendo quanto risulti complessa la gestione dei flussi, ma è altrettanto chiaro che tantissime studentesse e studenti veronesi non sono potuti rientrare nei propri atenei fuori dalle mura cittadine e già questo dovrebbe bastare per riflettere sulla necessità di un accordo tra Comune e Università di Verona, in modo da garantire in città e nei quartieri spazi alternativi e sufficienti per lo studio e la ricerca”.
Presentata una mozione
Verzè ha puntualizzato:
“Chi abita nei quartieri deve necessariamente recarsi in Centro per poter usufruire di un servizio, come quello della Biblioteca, che è presente e funziona, per esempio la Biblioteca 'E. Meneghetti' in Borgo Roma, ma che non gli viene concesso. Questo non è un danno soltanto per il singolo, ma anche per la vivibilità del quartiere, svuotato dai tantissimi studenti fuori sede che prima interagivano con il territorio, con le botteghe limitrofe all'Università e tutto l'indotto che ne derivava. Essere nella propria città, ma sentirsi estranei più qui che altrove è deprimente. Il diritto allo studio che viene parzialmente garantito è l’immagine di una politica che continua a perdere di vista le priorità per la ripresa della città e del Paese: giovani e istruzione. In Circoscrizione abbiamo presentato con i colleghi del Partito Democratico una mozione che chiedeva proprio di aprire un dialogo con l’Università, ma nulla si è ancora mosso. Continueremo dunque come Movimento Traguardi a chiedere all’Amministrazione uno sforzo in più, perché in gioco c’è il futuro delle nuove generazioni”.