Treni in tilt sulla Verona-Bologna. La rabbia degli utenti

Quattro treni cancellati e sei con pesanti ritardi da 10 a 51 minuti, con centinaia di utenti rimasti al freddo in attesa

Treni in tilt sulla Verona-Bologna. La rabbia degli utenti
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Quattro treni cancellati e sei con pesanti ritardi da 10 a 51 minuti, con centinaia di utenti rimasti al freddo in attesa

Registrati nuovi ritardi e cancellazioni sulla linea ferroviaria Verona-Bologna. Questa mattina dalle 7,30 alle 9,50 quattro treni cancellati e sei con pesanti ritardi da 10 a 51 minuti, con centinaia di utenti rimasti al freddo in attesa nelle stazioni tra Poggio Rusco e Bologna e viceversa, senza informazioni attendibili su come avrebbero potuto continuare il viaggio.

"Abbiamo ricevuto, afferma Renato Golini, Presidente dell’Associazione utenti della linea Bologna – Verona, numerose telefonate di utenti, in particolare dalle stazioni prive di sala d’aspetto, Camposanto, Osteria Nuova e Calderara/Bargellino, che ad una temperatura che sfiorava i -10 gradi sottozero, segnalavano l’assenza dei treni, mentre i display non davano informazioni e gli annunci vocali erano carenti. Poi abbiamo appurato che i disservizi sono stato causati da generici problemi tecnici a Tavernelle".

"La situazione sulla Bologna – Verona è peggiorata con il nuovo orario invernale, continua Golini, sia perché i problemi tecnici sulla linea sono accaduti diversi volte negli ultimi mesi, l’ultimo lo scorso 22 dicembre, sia perché con l’inserimento di un treno Alta Velocità in arrivo a Bologna alle 8,07 è stato ritardato l’arrivo a Bologna di 9’ del regionale 6285 (8,22 ex 8,13) e di 10’ del rv 2251 (8,35 ex 8.25) che arrivando spesso in ritardo dai 5 ai 10 minuti, fanno sì che tra le 7,58 e le 8,30, fascia pendolari, si sia creato un buco orario che veniva utilizzato quotidianamente da oltre 600 utenti regionali che ora debbono riallocarsi su altri treni causando sovraffollamenti che necessitano di implementazioni di materiale su alcuni convogli".

"Il tutto - conclude Golini - nel totale silenzio delle strutture regionali che pagano il servizio ferroviario, nonostante le nostre ripetute segnalazioni".

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