Treni: Verona-Rovigo ancora tra le 10 linee peggiori

Il dossier annuale di Legambiente conferma il triste primato.

Treni: Verona-Rovigo ancora tra le 10 linee peggiori
Pubblicato:
Aggiornato:

L’entrata in vigore dell’orario ferroviario invernale racconta, ogni anno, il cambiamento in termini di quantità e qualità dei treni in circolazione e di conseguenza degli effetti sulla vita quotidiana dei pendolari di tutta Italia. Legambiente con la sua campagna Pendolaria ogni anno a questo appuntamento presenta un dossier con quelle che sono le 10 linee peggiori, ossia le situazioni, in diverso modo, emblematiche per capire da dove si dovrebbe partire per rilanciare l'offerta di trasporto pubblico su ferro.

La classifica delle peggiori linee italiane

In testa alla classifica delle tre linee peggiori sono da dieci anni sempre le stesse che continuano a vedere peggioramenti. Si tratta di linee che attraversano quartieri densissimi e periferie metropolitane, come la Roma Nord-Viterbo e la Roma-Ostia Lido gestite da Atac, e le linee ex Circumvesuviana gestite da EAV in Campania, su cui viaggiano ogni giorno centinaia di migliaia di persone (in forte calo proprio per le condizioni delle linee) in situazioni disastrose ed inaccettabili.

Poi ci sono linee diverse, da Nord a Sud, dove i treni anno dopo anno si riducono, i tempi di percorrenza si allungano su linee a binario unico non elettrificato e dove non si vedono segnali di speranza, con la conseguenza che sempre più persone abbandonano il treno è sono costrette a prendere auto o pullman. Sono linee frequentate ogni giorno da centinaia di migliaia di persone: la Milano-Chiasso, la Torino-Chivasso-Ivrea-Aosta, la Genova-Ovada-Acqui Terme, la Verona-Rovigo, la Terni-Sansepolcro, la Agrigento-Palermo, la BattipagliaPotenza-Metaponto. 

Le ragioni di questa situazione verranno evidenziate attraverso le puntuali analisi che ogni anno si trovano nel Rapporto Pendolaria che sarà presentato a Gennaio. Ma non possiamo aspettare per far capire quanto abbiamo bisogno che il tema dei pendolari diventi una priorità di Governo, e che lo sia per molti anni, se vogliamo cambiare questa situazione. Il nostro Paese ha infatti bisogno di aumentare sensibilmente il numero di passeggeri che viaggiano in metro e in treno, se vuole migliorare la qualità dell’aria e ridurre le emissioni di CO2 come previsto dall’Accordo di Parigi.

 

Seguici sui nostri canali