Truffa incidenti stradali a Bussolengo: "Sua figlia è nei guai, ci dia i gioielli"

Arrestato un uomo: la banda utilizza un apparecchio che devia le chiamate degli anziani sui loro telefoni.

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Truffa incidenti stradali a Bussolengo: "Sua figlia è nei guai, ci dia i gioielli". Arrestato un uomo: la banda utilizza un apparecchio che devia le chiamate degli anziani sui loro telefoni.

Truffa incidenti stradali a Bussolengo: "Sua figlia è nei guai, ci dia i gioielli"

"Signora, sua figlia ha avuto un incidente ed è dai Carabinieri. Sta per passare a casa sua l'avvocato a ritirare la cauzione, vanno bene soldi e monili preziosi". Un modus operandi ormai assodato e purtroppo ancora efficace, replicato in modo identico lo scorso 19 febbraio a Bussolengo. E quando la signora, di 83 anni, ha provato a chiamare la figlia al suo numero, effettivamente ha risposto una voce femminile che confermava l'accaduto e di essere in caserma: "Mamma, dai tutto quello che hai".

L'utilizzo di un deviatore di chiamata

Come è stato possibile? Purtroppo la banda, di cui è stato arrestato solo "l'avvocato", U.S., napoletano classe '71 colmo di precedenti anche specifici, dispone di un deviatore di chiamata che indirizza la chiamata in uscita verso un'altra utenza in possesso di una o un complice, a seconda del sesso dei figli delle vittime; sesso che viene scoperto in base a tentativi, favoriti poi dall'agitazione della vittima.

Il colpo fallito poco prima

Sempre nel corso della mattinata e sempre nella zona di Piazzale Vittorio Veneto - incrocio Via Gardesana, la stessa banda aveva tentato il colpo con un'altra anziana, che però, spalleggiata dal marito, aveva annusato la puzza di bruciato e aveva prontamente e con coraggio chiamato i Carabinieri della Stazione di Bussolengo. Questi, conoscendo il modus operandi di queste bande di trasfertisti del crimine, si sono subito recati in zona, in abiti borghesi e auto civetta, notando un uomo distinto che si muoveva in modo agitato ed era sempre a telefono. A telefono proprio con quei complici che nel frattempo tenevano a telefono i malcapitati per evitare che facessero telefonate, "perché l'avvocato è già sotto casa sua, facciamo presto".

Beccato sotto casa

L'uomo, dunque, al secondo tentativo era riuscito a carpire la fiducia dell'anziana, che, udendo la presunta voce della figlia, aveva dato seguito alle richieste, facendo trovare sul tavolo della sua casa condominiale circa 10mila euro in preziosi. Non contento il "galantuomo" le aveva chiesto, ottenendola, finanche la fede nuziale della povera donna. Preso il malloppo il malvivente stava per darsela a gambe, quando gli sono piombati addosso gli uomini del maresciallo Pasquale Carusone, afferenti alla compagnia dei Carabinieri di Peschiera guidata dal comandante Salvatore Beneduce. Sottoposto a perquisizione personale, è stato trovato in possesso di un tovagliolo di carta di colore bianco, contenente due collane in oro, tre bracciali in oro, un ciondolo in oro con al suo interno una sterlina, un pendaglio in oro, una medaglia in oro raffigurante Gesù, un paio di orecchini in oro, un anello in oro con zaffiro di colore blu scuro e brillanti, un anello in oro con zircone. Tutta la refurtiva è stata recuperata e l'uomo condotto in camera di sicurezza, di fronte all'incredulità della donna che, anche di fronte ai Carabinieri, continuava a sostenere che la figlia avesse avuto un incidente e che lei la stesse per tirare fuori dai guai.

Il retroscena

Come è stato possibile ricostruire in un secondo momento, l’anziana ha riferito che in quei frangenti avrebbe provveduto ad avvisare la figlia immediatamente ma l'uomo la ha rassicurata dicendo che avrebbe provveduto ad avvisarla lui, chiudendo repentinamente la comunicazione. Dopo qualche minuto l’anziana ha ricevuto una seconda telefonata, sempre dal medesimo interlocutore, che però questa volta si è qualificato come un maresciallo dei Carabinieri. Lo stesso ha riferito che sua figlia aveva fatto un incidente stradale, aveva l'assicurazione scaduta di validità e sarebbe stata trattenuta fino al pagamento di una somma di euro 3.800,00. La donna ha riferito che al momento non era in possesso del denaro richiesto, pertanto il sedicente maresciallo chiedeva se avesse oro in casa, perché cosi gli era stato riferito dalla figlia della vittima; a quel punto il malfattore ha simulato di passare il telefono alla figlia e, camuffando il proprio tono con una voce all’apparenza femminile, ha proferito testualmente "Mamma aiutami. Dagli quello che hai". Poi la conversazione è proseguita con il presunto maresciallo che ha riferito di consegnare la somma stabilita ad un avvocato che sarebbe giunto sul posto entro pochi minuti.

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