Un anno di morti sul lavoro in Veneto, Verona è in zona rossa
La città scaligera con il maggior numero di denunce totali di infortunio (14.132) è seguita da Vicenza, Padova, Treviso, Venezia, Belluno e Rovigo
Un anno di morti sul lavoro in Veneto: il bilancio del 2023. Verona, insieme a Belluno, sono in zona rossa, mentre Vicenza è risultata essere la Provincia più sicura.
Un anno di morti sul lavoro in Veneto
Il 2023 si chiude tristemente con il Veneto secondo in Italia per numero di vittime totali e terzo per infortuni mortali in occasione di lavoro.
Da gennaio a dicembre 2023 sono 101 i decessi: 7 vittime in più del mese precedente. Secondo la mappatura dell’osservatorio, la regione Veneto rimane nella zona gialla, con un’incidenza di mortalità vicinissima a quella della media nazionale.
72 gli infortuni mortali rilevati in occasione di lavoro, 3 in più rispetto al mese precedente. Diminuiscono invece gli infortuni in itinere rispetto al 2022, passati da 39 a 29.
Il commento ai dati aggiornati a dicembre 2023
Il Veneto ha concluso il 2023 al secondo posto sul triste podio per numero di infortuni mortali sul lavoro. Ciò nonostante non è una delle regioni a “maggior rischio”, dal momento che l’incidenza degli infortuni mortali, ossia il numero di vittime ogni milione di occupati, è in linea, anzi di poco inferiore, rispetto a quella nazionale. Una sorta di “buona notizia” a livello regionale che, purtroppo, non è confermata in tutte le sue province - commenta di Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Vega Engineering di Mestre, all’ultima indagine del 2023 elaborata dal proprio team di esperti.
Infatti, analizzando i dati pesati sulla popolazione lavorativa si scopre che alcune province presentano un rischio di infortunio mortale sul lavoro superiore alla media nazionale. In particolare, le province a maggior rischio risultano essere Verona e Belluno, che si trovano in zona rossa. Vicenza continua invece ad essere l’unica provincia del Veneto in zona bianca, con un rischio di infortunio mortale sul lavoro molto inferiore rispetto alla media nazionale.
Il rischio di morte in Regione da gennaio a dicembre 2023
Per individuare le aree più fragili dell’Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio mestrino elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.
La zona gialla, quella in cui è entrato il Veneto a fine agosto 2023, è la zona che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. E a fine dicembre 2023, il rischio di infortunio mortale in Veneto (33,6 morti per milione di occupati) risulta di poco inferiore alla media nazionale, pari a 34,6.
Per quanto riguarda le incidenze nel dettaglio in regione, si scopre che Verona e Belluno sono le uniche province venete a trovarsi in zona rossa con un’incidenza rispettivamente di 60,2 e 57,1 e sono seguite in zona gialla da Treviso (34,4), Rovigo (32,3), Venezia (26,8) e Padova (26,6). In zona bianca Vicenza (13,0).
Infortuni totali (mortali e non) da gennaio a dicembre 2023
Sono 101 i decessi da gennaio a dicembre 2023 (contro i 113 del 2022): 72 quelli rilevati in occasione di lavoro (2 in meno dello scorso anno) e 29 quelli in itinere (10 in meno del 2022).
Il più elevato numero di decessi si è verificato in provincia di Verona (32). Seguono: Venezia con 20 vittime, Treviso (17), Padova (14), Vicenza (10), Belluno (5) e Rovigo (3).
E anche quando si osserva la graduatoria degli infortuni mortali in occasione di lavoro (quindi esclusi quelli in itinere), è sempre Verona ad indossare la maglia nera con 25 decessi. Seguono: Treviso (13), Padova (11), Venezia (10), Belluno e Vicenza (5) e Rovigo (3).
Il Veneto, poi, è secondo in Italia per numero di vittime totali dopo la Lombardia (172) ed è terzo per decessi in occasione di lavoro sempre dopo la Lombardia (133) e la Campania (75).
Sono 69.643 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 585.356. Vale a dire circa l’11,9% di quelle rilevate a livello nazionale.
Flessione delle denunce di infortuni totali nel 2023 rispetto al 2022
Alla fine di dicembre 2023 le denunce di infortunio totali sono diminuite del 17% rispetto alla fine di dicembre del 2022: erano 83.885 e ora sono 69.643.
Un decremento questo, è opportuno nuovamente sottolinearlo, dovuto quasi esclusivamente alla scomparsa dalle statistiche degli infortuni connessi al Covid.
Attività manifatturiera come settore più colpito
Le Attività Manifatturiere, alla fine del 2023, sono ancora in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (13.673).
Sono seguite da: Costruzioni (4.292), Sanità (3.895), Commercio (3.819) e Trasporti e Magazzinaggio (3.595).
Verona in zona rossa con il più elevato numero di denunce
Ed è sempre la provincia di Verona quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (14.132), seguita da: Vicenza (13.457), Padova (13.200), Treviso (12.301), Venezia (11.700), Belluno (2.604) e Rovigo (2.249).
Infortuni per genere, nazionalità ed età: le statistiche
Infine, sono 23.183 le denunce di infortunio totali delle donne lavoratrici e 46.460 quelle degli uomini. Le denunce di infortunio in occasione di lavoro delle lavoratrici sono state 17.834 (11% del relativo dato nazionale), mentre quelle dei lavoratori 40.380 (12% del dato nazionale).
Le denunce dei lavoratori stranieri sono 18.241 (15.234 in occasione di lavoro, ovvero il 15% del relativo dato nazionale).
Le denunce di infortunio fino a 14 anni sono 5.151, ovvero il 7,4% del totale degli infortuni dei lavoratori veneti.
L'incidenza degli infortuni
L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.
La zonizzazione
La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
- Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale
- Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale
- Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale
- Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale