Gazzolo d'Arcole

Un anno in prigione per una rapina mai consumata: clamoroso scambio di persona

Condannato in primo grado a 12 anni, l'imputato è stato assolto con formula piena in Appello per non aver commesso il fatto...

Un anno in prigione per una rapina mai consumata: clamoroso scambio di persona
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E' stato accusato di aver rapinato (sparando alla coscia un 19enne) una villetta. Ma lui si era sempre dichiarato innocente. E lo era... Ma la Legge lo ha riconosciuto dopo un anno che ha dovuto passare dietro le sbarre.

Un anno in prigione per una rapina mai consumata: clamoroso scambio di persona

Era stato condannato a 12 anni di reclusione per una rapina (a mano armata) consumata nel 2013 a Gazzolo d'Arcole. E per questo ha scontato pure un anno in carcere. Peccato che non fosse lui il responsabile di quell'irruzione finita con il ferimento di un giovane.

Sì, perché l'imputato, come ha sempre dichiarato, in quel preciso istante si trovava in Serbia per festeggiare il Capodanno. Un clamoroso scambio di persona, dunque, quello che si è verificato nel Veronese. E che oggi, dieci anni dopo i fatti, diventa un vero e proprio caso. Ma torniamo un attimo indietro nel tempo per rivivere la vicenda che sta facendo tanto discutere.

Il serbo venne arrestato dopo la rapina insieme ad altri soggetti. E in carcere ci rimase un anno intero fino alla condanna in primo grado a 12 anni di reclusione. La sentenza arrivò il 28 febbraio del 2019. Quattro anni dopo, i tempi "tecnici" per l'approdo in Appello, si è verificato il ribaltamento totale del primo verdetto e questo grazie al ricorso della legale che assiste l'imputato.

Ricorso che è stato accolto, quindi, decretando l'assoluzione con formula piena per non aver commesso il fatto. Il serbo, infatti, si trovava effettivamente nel suo Paese il giorno della famigerata e violenta rapina. Una rapina che venne consumata, lo si ricorderà, in una villetta di Gazzolo, e che finì con il ferimento di un giovane che all'epoca aveva 19 anni.

Ora quello che sappiamo è che il bandito (quello vero) è ancora in libertà. Mentre quello fino ad oggi considerato come il presunto aggressore, ora assolto, dovrà ottenere la riparazione per ingiusta detenzione.

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