Unioni civili, il sindaco Faccioli non ci sta
Faccioli prende posizione contro il Ddl Cirinnà recentemente approvato in parlamento. Il sindaco si dichiara contrario alle unioni omosessuali.
Faccioli prende posizione contro il Ddl Cirinnà recentemente approvato in parlamento. Il sindaco si dichiara contrario alle unioni omosessuali.
«Unioni civili? Manco morto, piuttosto mi faccio commissariare». Così rispose il sindaco Mario Faccioli tempo fa in un’intervista fatta al nostro giornale. Granitica la posizione del primo cittadino nei confronti del Ddl Cirinnà, approvato ieri, che riconosce le coppie omosessuali. Boutade o ferma convinzione, le coppie gay a Villafranca non troveranno il consenso del primo cittadino, tanto che Faccioli disse di essere disposto a farsi commissariare. Nessun sindaco può sottrarsi all’applicazione del disegno di legge, ma denunciare la sua opposizione è nelle sue facoltà. Staremo a vedere cosa accadrà quando la prima coppia omosessuale busserà alle porte del municipio.
Anche sul divorzio breve il sindaco era parso perentorio. Faccioli, aspetto da rocker, fila di braccialetti in metallo e cuoio al polso destro, l'immancabile croce celtica al collo che fa capolino dalla camicia, va oltre, anzi, fa un salto indietro di 42 anni: 1974 l'Italia con un referendum popolare approva la legge sul divorzio, Faccioli: No. «Non osi l'uomo dividere ciò che Dio ha unito».
Due i motivi, il primo è di ordine morale: nelle promesse che gli sposi si fanno c'è il per sempre, «nel rito religioso, non in quello civile» quindi, secondo il sindaco quell'impegno a prescindere dal matrimonio in chiesa o in comune, non prevede ripensamenti, cambi di rotta, e rottura dei patti sottoscritti. Il secondo motivo è di ordine amministrativo/economico, ossia, il divorzio breve che si può chiedere e ottenere in Comune, «grava sul lavoro dei dipendenti del municipio, non porta denaro, quindi diventa un costo per la collettività».