15enne morta a San Bonifacio

Uno spacciatore ed un testimone irrompono nell'indagine per la morte da overdose della 15enne veronese

Perizie legali e indagini procedono

Uno spacciatore ed un testimone irrompono nell'indagine per la morte da overdose della 15enne veronese
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Dopo la tragica scoperta del 27 gennaio 2025, a San Bonifacio (VR), non si dà pace la mamma della giovane 15enne che i Carabinieri hanno trovato senza vita in un appartamento al piano terra di una palazzina di case popolari abbandonata, sfitto dallo scorso maggio, in via Ambrosini 21.

La donna chiede giustizia per la più giovane delle tre figlie che l'aveva vista la sera prima del ritrovamento, quando ormai era morta, pare, per una overdose. E bisogna dire cha l'aveva vista perché, di fatto, la ragazza, italo marocchina, non rincasava da qualche giorno e sarebbe stata solita a trascorrere la notte fuori casa.

Le frequentazioni della giovane

Proprio dalle lamentele espresse dalla madre, si delinea un quadro di frequentazioni poco raccomandabili nell'ambiente dell'uso e spaccio di sostanze stupefacenti; di stranieri e connazionali marocchini che potrebbero averla drogata per abusarne, tanto da farle dire che il corpo della figlia sarebbe stato portato, laddove rinvenuto.

La perizia e le indagini

In attesa della perizia del medico legale incaricato, Federica Bortolotti dell'Università di Verona, che chiarirà se la giovane sia mancata causa, come detto, di una overdose, le indagini si starebbero portando proprio sulle tracce del presunto spacciatore marocchino che avrebbe venduto la dose fatale.

Mentre l'indagine è stata affidata al Sostituto Procuratore Carlo Boranga, al momento in cui scriviamo il sospettato non è ancora stato rintracciato.

L'interessamento dei Servizi Sociali

Mentre anche l'Amministrazione comunale, tramite l'Assessore alle Politiche Sociali, Luisa Ceni, ha espresso solidarietà alla mamma della sfortunata ragazzina, l'unica cosa che per ora si va confermando è il già lungo percorso di dipendenza dalla droga, della giovane che tre anni fa era stata accolta dalla comunità di San Patrignano a Coriano (Rimini), da dove anche era scappata, come poi ha continuato a fare dalla famiglia che, alla fine, l'aveva allontanata.

La madre insiste sul fatto di essere stata lasciata da sola da Forze dell'Ordine e Servizi Sociali cui si rivolgeva nelle varie tappe del suo calvario famigliare, speriamo le indagini ci dicano se, alla fine, sarebbe potuta andare meglio di così.

 

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