Difficoltà

Vendemmia 2020, incognita manodopera. Coldiretti: "Mancano all’appello 4mila stagionali, oltre 3000 a Verona"

La reazione dei produttori veneti salva l’annata.

Vendemmia 2020, incognita manodopera. Coldiretti: "Mancano all’appello 4mila stagionali, oltre 3000 a Verona"
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Una vendemmia all’insegna dell’incertezza a causa dei cambiamenti climatici che hanno disorientato anche la fenologia della vite.

Manodopera bloccata

A preoccupare le cantine anche l’incognita della manodopera bloccata nei Paesi d’origine a causa dell’emergenza sanitaria. Secondo Coldiretti mancano all’appello 4mila stagionali, di cui oltre 3mila nel veronese, per la maggior parte di nazionalità rumena che nel terzo trimestre dell’anno registrano il picco degli ingressi in Veneto.

Le previsioni

Sulla questione concordano i tecnici e gli esperti che Veneto Agricoltura ha riunito ieri, giovedì 6 agosto 2020 in occasione del focus sulle previsioni vendemmiali 2020. Per Coldiretti Veneto questa è l’annata che si distingue per la reazione strategica dei produttori che, nonostante le difficoltà riscontrate durante il lock down, sono riusciti a trovare una soluzione. Coldiretti Veneto ha spiegato:

"Recuperati i ritardi accumulati, si comincia il 17 agosto con i primi grappoli di Pinot Grigio dei vigneti giovani veronesi, poi tocca al Pinot Nero per la produzione delle basi spumanti per il Prosecco Rosè nel trevigiano. Qualità eccellente, sia per il livello sanitario che per l’equilibrio acidità e zuccheri, che al momento garantisce il top per le bollicine i bianchi fermi. Ottime condizioni per i rossi anche se per la conferma occorre aspettare la fine di questo mese”.

Cali e crescite

Coldiretti ha inoltre aggiunto:

"Quantità stabile in Veneto i volumi dovrebbero posizionarsi sui livelli dell’anno scorso diminuiscono i quantitativi del Pinot Grigio nel Veneto Orientale ma tengono in quello Occidentale. Prosecco in leggero calo. In crescita le rese del Soave e della Valpolicella. Prospettive positive anche per i rossi da vitigni internazionali di Colli Euganei e Colli Berici, dove l’andamento ha favorito anticipo di maturazione e accumuli, sia di zuccheri che di colore, grazie ad una produzione contenuta".

La salute della vite

Le viti sono in salute soprattutto nell’area occidentale della regione, dove in vaste zone non è stata riscontrata neanche la presenza di Peronospora e marciumi. Ma più del Covid 19, tra i filari, spaventa la Flavescenza dorata (monitorata con attenzione per meglio supportare i vitivinicoltori già segnati dalla crisi del mercato. Coldiretti Veneto ha concluso:

"Soddisfazione anche per i viticoltori biologici e biodinamici che nella maggior parte delle zone del Veneto ha potuto difendere bene i grappoli con metodi alternativi alla chimica rispondendo alle esigenze dei consumatori più esigenti. Coldiretti, infine, registra l’attività concordata tra enti ed istituzioni che hanno gestito con misure determinanti e urgenti il difficile contesto economico della ripresa per affrontare una fase3 all’insegna della sostenibilità del vigneto veneto".