Verona

Veneto punto di riferimento nazionale sullo studio dei monoclonali

Un dato importante è che dei pazienti trattati, a Verona non si è registrato alcun decesso.

Veneto punto di riferimento nazionale sullo studio dei monoclonali
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Prosegue la cura con gli anticorpi monoclonali e il Veneto è diventato il punto di riferimento in Italia. Dei pazienti trattati, a Verona non si è registrato alcun decesso.

Studio monoclonali, Veneto punto di riferimento nazionale

Evelina Tacconelli, responsabile del reparto di malattie infettive dell'azienda ospedaliera di Verona, era presente nel corso della conferenza stampa di oggi, 19 aprile 2021, del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. Il Governatore ha spiegato:

“Grazie alla dottoressa Tacconelli abbiamo vinto la partita monoclonali, oggi il Veneto è il punto di riferimento nazionale sullo studio dei monoclonali. Anche in questa occasione abbiamo buttato il cuore oltre l’ostacolo e ci abbiamo creduto”.

Nessun decesso

Tacconelli ha spiegato:

“In Italia sono state somministrate 2mila terapie con gli anticorpi monoclonali, quindi sono stati trattati 2mila pazienti, di questi 410 sono veneti, all’interno del Veneto le terapie sono state fatte in ogni Ulss più l’azienda universitaria di Verona e Padova. Verona delle 420 ne ha fatte 115, sono tutte persone con più di 70 anni, con qualche rara eccezione, con almeno una patologia severa concomitante. Se prendo 120 pazienti senza anticorpi monoclonali con sintomi e aspetto tra 30-35 giorni finiscono in ospedale e, purtroppo tra i 5 e i 7 vanno incontro al decesso. Nel gruppo dei 115 pazienti ricoverati a Verona che vengono segnalati dal medico di medicina generale, non abbiamo registrato nessun decesso”.

Come funziona la procedura

La dottoressa Tacconelli ha spiegato:

“Per capire meglio la procedura per avviare la somministrazione e di come funzionano gli anticorpi vi faccio un esempio: un 70enne in ottima salute, responsabile di un’azienda rinomata con asma importante e quindi paziente estremamente fragile, ha avuto un primo sintomo, ha chiamato il medico che ha fatto immediatamente un tampone rapido, il medico ha mandato un’email alle 20 alle 8 della mattina successiva il paziente era già da noi a fare la terapia. In 24 ore i sintomi sono scomparsi e in 5 giorni il tampone è risultato negativo. E’ importante che gli anticorpi arrivino quando il paziente ha i primi sintomi”.

Avviato un nuovo studio

Tacconelli ha inoltre annunciato:

A Verona abbiamo avviato anche il nuovo studio denominato ‘Mantico’ che verrà fatto sugli over 50 senza nessun fattore di rischio quindi chiunque abbia almeno un sintomo come la stanchezza e con un tampone positivo avrà diritto, appena sarà tutto pronto dal punto di vista amministrativo per iniziare, avrà diritto a entrare nello studio Mantico, se raggiungiamo 1200 massimo riusciamo ad avere l’evidenza scientifica per ampliare i progetti regionali e nazionali e dare indicazioni alle regioni su quello che è utile fare. Che cosa ci aspettiamo? Che trattare i pazienti all’inizio dei sintomi mi riduca in modo importante l’ospedalizzazione e il bisogno di ossigeno a domicilio”.

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