Vent'anni di Avis: premiato Francesco Bitto
Il cittadino di Vigasio riceve la benemerenza e lancia un appello per il dono del sangue
Il cittadino di Vigasio riceve la benemerenza e lancia un appello per il dono del sangue
Sala gremita da quasi trecento persone, a Corte Forziello, per il 20° anniversario Avis.
Si è svolto il 18 novembre scorso l’evento considerato “storico” e organizzato quest’anno dalla sede AVIS donatori di sangue di Cazzano, serata dedicata al sociale che ha visto anche la consegna di importanti riconoscimenti.
Alla presenza del Sindaco, di una delegazione Provinciale Avis e molte altre autorità, è stato dato merito a chi in questi anni si è dedicato anima e corpo al sociale ed ha dato il proprio contributo in modo concreto e attivo.
Tra i riconoscimenti, uno dei più importanti, e cioè la “Benemerenza in Argento dorato”, è stata consegnata a Francesco Bitto. Una sorpresa, ma non troppo, difatti Bitto, cittadino di Vigasio ma molto conosciuto anche nel villafranchese e non solo, per il suo ruolo di primo piano in ambito sociale perché, dopo essere stato per quattro anni Presidente della sede veronese di ANAS (Associazione Nazionale di Azione Sociale) oggi è portavoce regionale Veneto, in assoluto silenzio, da più di dieci anni, ha operato nell’ambito della donazione del sangue dando un contributo concreto e importante ad Avis.
Bitto ha sempre “custodito” quest’attività nell’ambito della donazione un po’ per se, ma ha sempre tenuto fede agli impegni di donatore ritenendo, inoltre, di vitale importanza promuovere il “dono” soprattutto tra i giovani, tant’è che da qualche anno ha fortemente voluto una collaborazione con la sede provinciale ASFA (Associazione Donatori di Sangue San Francesco D’Assisi) per lanciare il messaggio Chi dona sangue Dona Vita.
“Aver dato il mio contributo a questa comunità per più di dieci anni ed aver aiutato ad incrementare i donatori in questa sede è per me motivo di grande soddisfazione” spiega Bitto lanciando un messaggio “ricordo che nell’ultimo anno Verona non è stata autosufficiente per quanto concerne il fabbisogno di sangue per i propri pazienti, ha dovuto attingere alle riserve di sangue di altre città, quindi invito tutti i donatori ad effettuare almeno due donazioni l’anno, basterebbe ciò per colmare il fabbisogno provinciale”.