Verona, dopo i cinque poliziotti feriti la Destra minaccia la città: "Solo l'inizio"
Il punto di vista del responsabile del Veneto di Forza Nuova.
La gente è disperata
Si torna a parlare dei disordini di Verona. Nella mattina di mercoledì 28 ottobre 2020 molti esercenti si sono ritrovati in Piazza Bra per manifestare mentre la sera altri esercenti hanno deciso di replicare la manifestazione. Le cose sono poi cambiate all’arrivo in Piazza Erbe dove un corteo di estrema destra e ultras hanno dato il via a una guerriglia. Tra sedie lanciate petardi, sono rimasti feriti 5 poliziotti. Luca Castellini, veronese responsabile del Veneto di Forza Nuova è intervenuto durante il “Morning Show”, programma in onda sulle frequenze di “Radio Cafè”, commentando:
“Ero in piazza anch’io, ho visto gente arrabbiata, la manifestazione è stata fatta a sostegno degli esercenti e commercianti che erano a testa della manifestazione. La reazione di qualcuno alla situazione che abbiamo è dovuta al fatto che c’è gente disperata, che non riesce a pagare l’asilo ai figli. C’erano 3mila persone a Verona, noi supportiamo la gente semplice che vuole scendere in piazza. A Verona sono scesi perché sono disperati e hanno problemi. Io la vedo come una naturale conseguenza, ci sono migliaia di persone che scendono in piazza, se questo sistema globale intenderà chiudere ancora di più e limitare la libertà succederanno sempre di più queste situazioni, le piazze si infiammeranno, è solo l’antipasto”.
“Non è finita qui”
Gli speaker Alberto Gottardo ed Emiliano Pirri hanno chiesto a Castellini di dire qualcosa alle persone che hanno lanciato le sedie contro i Poliziotti e lui ha risposto:
“Il problema è la disperazione della gente, cosa possono fare? Chiedere un incontro ai sindaci? Alla mattina c’erano circa 2mila persone con il sindaco. Cosa devo dire? Lo Stato ha sua responsabilità non può mica per il bene e la salute del cittadino mazziarlo nelle piazze, lo Stato li ha provocati. Non era una manifestazione organizzata, noi siamo vicini alla gente normale non siamo nel palazzo, siamo in piazza con le persone, qualcuno è più disperato di un altro. E’ una causa effetto, la causa è il sistema globale che vuole trasformarci in cinesi farci perdere il lavoro, far abbassare il tenore di vita. Una cosa è certa, non è finita qua”.