Una situazione preoccupante

Verona è la città più inquinata d'Italia, insieme a Padova e Vicenza

Lo rivelano i dati sulla qualità dell'aria diffusi da Legambiente in occasione della 54esima Giornata della Terra

Verona è la città più inquinata d'Italia, insieme a Padova e Vicenza
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Da gennaio a marzo 2024 sono già otto le città italiane fuorilegge per le polveri sottili, avendo superato il limite previsto per il Pm10 di 35 giorni in un anno solare, con una media superiore a 50 microgrammi per metro cubo. Lo rivelano i dati sulla qualità dell'aria diffusi da Legambiente in occasione della 54esima Giornata della Terra. La città più inquinata d'Italia è proprio Verona, seguita da Vicenza e Padova.

Verona è la città più inquinata d'Italia

“La cura e il benessere della Terra passano prima di tutto da una buona qualità dell’aria. Per avere un Pianeta con aria pulita e città più vivibili e sane, serve un impegno collettivo che coinvolga nella lotta contro lo smog, non solo le istituzioni, ma anche i cittadini. Non si può restare in apnea, respirare è vivere. Ognuno di noi può dare il suo contributo scegliendo una mobilità e un’alimentazione sostenibile e contribuendo a più verde urbano in città”.

È questo il messaggio che Legambiente ha lanciato ieri, 22 aprile 2024, in occasione della 54esima Giornata Mondiale della Terra promossa dalle Nazioni Unite, portando in primo piano il tema dell’inquinamento atmosferico che soffoca sempre più le città italiane minando anche la salute dei cittadini e quella del Pianeta.

I dati diffusi da Legambiente tracciano, infatti, un quadro a dir poco preoccupante per il Veneto. Sono proprio Venete le 3 città con la peggiore qualità dell’aria in Italia: si tratta di Verona, Vicenza e Padova, dove nei primi tre mesi del 2024 sono già stati superati i 35 giorni all'anno di sforamento del limite delle polveri sottili fissato per legge.

È Verona con 44 giorni su 91 la città con il più frequente superamento del livello di 50 microgrammi per metro cubo di PM 10, seguita a breve distanza da Vicenza con 41 giorni e Padova 39.

Ma nel resto della Regione non va meglio: fino al 31 marzo 2024 sono stati 36 giorni di sforamento a Venezia, 35 a Treviso e 34 a Rovigo.

Ecco la classifica nazionale completa resa nota da Legambiente, che ha tenuto conto del limite giornaliero previsto per il PM10 (max. 35 giorni all’anno).

Regione Città Centralina
superamenti PM10 (gg)
Veneto Verona Borgo Milano 44
Veneto Vicenza San Felice 41
Veneto Padova Arcella 39
Lazio Frosinone Frosinone scalo (T.U) 38
Veneto Venezia Via Beccaria 36
Lombardia Brescia Villaggio Sereno 36
Piemonte Torino Grassi 36
Lombardia Cremona p.zza Cadorna 36

"Servono più zone 30, reti ciclabili e riempire di verde le città"

Una situazione grave che chiama in causa i comportamenti di ciascuno per l'alimentazione alla mobilità, ma che senza precise scelte politiche a livello locale nazionale non può affatto migliorare. Serve infatti mettere in sinergia vari aspetti, da riscaldamento degli edifici, all'agricoltura, fino alla gestione del traffico nelle aree urbane.

“Più zone 30 all'interno delle città – ha sostenuto Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto - più strade scolastiche, più reti ciclabili, più trasporto pubblico. Ovviamente serve alberare e riempire di verde le nostre città e il nostro territorio regionale, serve migliorare l'efficienza energetica degli edifici e, infine, serve lavorare fortemente sull'agricoltura, sempre più circolare, che gestisca al meglio i suoi scarti e i suoi liquami soprattutto la zootecnia perché l'impatto degli allevamenti intensivi è per la nostra regione particolarmente importante”.

Le richieste dei sindaci della pianura padana al Governo e all'UE

Il 24 aprile 2024 l’Unione Europea ratificherà la nuova direttiva per migliorare la qualità dell’aria. In arrivo, quindi, nuove restrizioni per ridurre l’inquinamento atmosferico, che continua ad essere la prima causa ambientale di morte prematura nell’UE.

Ma prima, sia l’UE che il governo italiano riceveranno il patto sottoscritto dai sindaci delle città della Pianura Padana, tra cui quello di Verona: una sorta di appello per chiedere con un’unica voce all’Italia e all’Europa di essere al loro fianco nell’impegno per migliorarne la qualità dell’aria.

“Respirare un’aria pulita è un diritto fondamentale di tutte e tutti noi- si legge nella nota- come Sindaci e Sindache, amministratori e amministratrici locali, siamo chiamati a fare la nostra parte a partire dai nostri territori, impegnandoci nel promuovere misure sempre più attente all’ambiente. Siamo consapevoli, però, che quando parliamo di aria non possiamo limitarci ad indossare le lenti del perimetro comunale, come se un confine tracciato dall’uomo potesse fermare l’aria, ma dobbiamo necessariamente considerare l’intera Pianura Padana”.

Sindache e Sindaci della Pianura Padana

Tra i primi cittadini, anche Damiano Tommasi

Il Comune di Verona in questi anni ha avviato una massiccia campagna di riforestazione urbana, pianificato la creazione di 25 km di nuove piste ciclabili, avviato il primo piano di transizione energetica, dato impulso all’utilizzo del trasporto pubblico locale con la realizzazione della filovia e con una serie di iniziative volte a limitare l’inquinamento atmosferico. Ma non è sufficiente.

Per questo i sindaci chiedono al Governo italiano di rendere disponibili con urgenza investimenti dedicati a ridurre l’impatto negativo sull’ambiente dei trasporti di persone e merci e delle attività agricole ed industriali.

Tra questi, in prima linea il sindaco di Verona Damiano Tommasi, che ha partecipato attivamente all'incontro con i primi cittadini della pianura padana.

 

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Servono investimenti concreti sul finanziamento e la sostenibilità del trasporto pubblico locale, soprattutto nella transizione a mezzi elettrici. Servono anche fondi straordinari per i piani di sostituzione delle caldaie obsolete e, più in generale, per l’efficientamento energetico degli edifici e la riforestazione urbana, in tempi rapidi e con un sistema di erogazione agile ed efficiente.

L'appello all'Unione Europea per un piano straordinario

Anche all’Unione Europea viene chiesto di fare la sua parte, con un piano straordinario a tutti i livelli. La questione della qualità dell’aria non può essere affrontata solo in modo occasionale e alla scala comunale: è una sfida continua e costante che coinvolge tutti gli attori del territorio.

Si chiede un forte coordinamento delle azioni, anche tramite una struttura speciale commissariale, che, in accordo con gli Enti locali, aiuti a individuare azioni ed obiettivi possibili e a raggiungerli anche tramite l’erogazione di fondi e risorse, da affiancare a quelle del Governo, per far fronte ai tanti interventi.

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