Verona vuole diventare Corte d'Appello

C'è l'impegno di tutte le forze politiche e dei professionisti della giustizia.

Verona vuole diventare Corte d'Appello
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Verona vuole diventare Corte d'Appello. C'è l'impegno di tutte le forze politiche e dei professionisti della giustizia.

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Un dossier con i dati e le performance della giustizia veronese da condividere, entro un mese, al prossimo tavolo permanente che riunirà parlamentari e consiglieri regionali e, per l’occasione, anche i vertici del Tribunale di Verona e dell’Ordine degli avvocati.

L’analisi dei numeri sarà utile per avviare un dialogo con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e per stilare il documento condiviso che sarà alla base della strategia per rendere Verona città sede di Corte d’Appello. Sono queste le prime mosse decise dal tavolo permanente che si è riunito nel pomeriggio di oggi, lunedì 22 ottobre, a palazzo Barbieri, con i rappresentanti del Tribunale e dell’Ordine degli avvocati.

Prescritti metà dei reati penali

Da un primo studio dei dati sulla Giustizia, infatti, è emerso che, in ambito penale circa il 50% dei reati, anche in Veneto, viene prescritto per la lentezza della macchina. In più, il tribunale di Verona soffre di una cronica mancanza di magistrati, nonostante l’anno scorso il Ministero abbia inviato in tribunale 5 nuovi giudici e un nuovo procuratore. Se si tiene conto dei vari parametri (numero di abitanti, aziende, attività d’affari, presenze turistiche), comunque, il tribunale di Verona risulta agli ultimi posti in Italia per numero di magistrati.

Rallentamenti anche nel Civile

Anche in ambito civile, le performance di Verona sono molto rallentate dalla corte d’Appello di Venezia visto che, per un secondo grado di giudizio, bisogna attendere in media 4 anni. In più va ricordato che i ricorsi provenienti da Verona, Vicenza e Rovigo rappresentano circa la metà di quelli presentati complessivamente alla Corte d’Appello veneziana.

Obiettivo: essere sede di Corte d'Appello

“Questi numeri – ha sottolineato il sindaco Federico Sboarina – e anche il fatto che Verona possa contare su una situazione molto favorevole rispetto al passato ci mette nelle condizioni di avviare un percorso condiviso per riuscire ad essere sede di Corte d’Appello. Ci troviamo in una condizione politica difficilmente ripetibile con 18 parlamentari veronesi, con un ministro e un sottosegretario che, al di là dell’appartenenza politica, possono lavorare a questo obiettivo che è ben più di un’idea. Questo è il primo passo di una strategia che siamo pronti a giocarci fino in fondo perché oggi abbiamo una forza che in passato non avevamo”.

 

Tutti i rappresentanti politici presenti all’incontro hanno condiviso l’impegno per rendere Verona sede di Corte d’Appello, condividendone anche l’avvio dell’iter.

 

Al tavolo hanno partecipato il sindaco Federico Sboarina, il presidente del Tribunale di Verona Antonella Magaraggia con il giudice Antonio Gesumunno, il presidente del Consiglio comunale e deputato membro della Commissione Giustizia Ciro Maschio, il procuratore di Verona Angela Barbaglio con il procuratore aggiunto Bruno Bruni e il presidente dell’Ordine degli avvocati di Verona Alessandro Rigoli. Assieme a loro erano presenti gli onorevoli veronesi della Lega Vito Comencini, Paolo Paternoster, Paolo Tosato e Roberto Turri che con l’onorevole Francesca Businarolo del Movimento 5 Stelle fa parte della Commissione Giustizia. Presenti anche gli onorevoli Stefano Bertacco di Fratelli d’Italia, Davide Bendinelli di Forza Italia, Gianni Dal Moro, Alessia Rotta e Davide Zardini del Pd, l’assessore regionale Elisa De Berti con il consigliere Alessandro Montagnoli e Paolo Pezzo segretario dell’Ordine degli avvocati.

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