Verona

Via Giorgio Almirante, superate le 2000 sottoscrizioni per impedirla

Hanno sottoscritto la lettera consegnata "La città che sale" al Prefetto di Verona

Via Giorgio Almirante, superate le 2000 sottoscrizioni per impedirla
Pubblicato:

Via Giorgio Almirante, superate le 2000 sottoscrizioni per impedirla.

Via Giorgio Almirante, superate le 2000 sottoscrizioni

Più di 2000 cittadini veronesi hanno sottoscritto la lettera consegnata lunedì scorso da "La città che sale" al Prefetto di Verona, Domenico Cafagna per invitarlo a non autorizzare l'intitolazione di una via veronese a Giorgio Almirante, deliberata dalla Giunta di Palazzo Barbieri."Un risultato di grandissimo significato civico - osserva il presidente Alberto Battaggia - se pensiamo che la raccolta delle sottoscrizioni sul nostro blog lacittachesale.eu è attiva solo da 9 giorni”. D'altra parte, l'associazione stessa è stata presentata alla città solamente due settimane fa, in una conferenza stampa svoltasi il 14 gennaio 2020. Ma le sottoscrizioni continueranno: “terremo aperta la pagina sul blog fino alla decisione del Prefetto”, precisa il presidente.

Contrapposizione tra parti politiche

Secondo i responsabili dell’Associazione, la vicenda non esprime affatto una banale contrapposizione tra parti politiche avverse, come esponenti della maggioranza di Palazzo Barbieri hanno polemicamente sostenuto. “Purtroppo la questione evidenzia un problema più grave, identitario, che riguarda una parte dello schieramento politico della destra italiana. Il nostro paese ha bisogno di una cultura politica di destra europea, liberale, moderna, laica, rivolta al futuro – continua Battaggianon di anacronistiche ed illiberali nostalgie”. Il presidente poi prosegue: "Quale odio? Come possono riconciliarsi vittime e carnefici? Che senso ha? Lo avrebbe solo se i carnefici, ossia i fascisti, avessero chiesto o chiedessero scusa, rinnegando i loro errori e il loro passato, come aveva lodevolmente cercato di fare anni fa Gianfranco Fini, fondatore di An, definendo il fascismo 'il male assoluto' – prosegue Battaggia - ma non mi sembra che questo processo sia poi avvenuto fino in fondo. Fascismo, Comunismo, sono esperienze storiche tragiche e fallimentari, dalle quali si deve solo e comunque prendere radicalmente le distanze”.

Un'occasione per riflettere

"La vicenda va sprovincializzata - continua Battaggia - occorre riflettere: non si tratta di uno scivolone maldestro dovuto all'inesperienza: pensiamo ai cori della curva Sud, sempre minimizzati; al congresso della Santa Alleanza del marzo scorso; ai ridicoli tentativi di evidenziare 'le cose buone' di Mussolini...: a chi serve una destra del genere? Quale contributo può dare alla crescita di una società evoluta, operosa, moderna ed europea come quella veronese? Siamo rimasti stupiti - prosegue Battaggia - dagli inviti alla minimizzazione della vicenda fatti dal Vescovo mons. Zenti. Senza scomodare la secolare maledizione cristiana antigiudaica, che pure dovrebbe consigliare prudenza e pudore alle autorità ecclesiastiche su questi temi, si ricorre al 'benaltrismo' per minimizzare un fatto che grave è stato e grave è. Un fatto del quale si è occupata tutta la stampa nazionale, leader politici, parlamentari, uomini di cultura. Queste non sono state 'polemiche sterili' ma fecondissime prese di posizione civili, politicamente trasversali, e pienamente adeguate ad una società che vuole crescere saldamente ancorata ai laici valori della libertà e del pensiero critico".