Viene affidato ai servizi sociali per proseguire a lavorare ma l'azienda non esiste
L’uomo era stato condannato a 3 anni e 3 mesi di reclusione per i reati di frode in commercio, falso e reati fiscali.
I Carabinieri di Lazise hanno tratto in arresto S .D., classe ‘68, veronese residente a Lazise, coniugato, disoccupato, positivo banca dati, in ottemperanza a un ordine di esecuzione della pena detentiva in regime degli arresti domiciliari, emesso dal Tribunale di sorveglianza di Ancona in data 27 gen 2021.
In prova ai servizi sociali
L’uomo era stato condannato a 3 anni e 3 mesi di reclusione per i reati di frode in commercio, falso e reati fiscali, commessi nell’anno 2010. Al fine di mitigare la sua posizione, S. D. aveva presentato un’istanza per poter espiare la pena residua (3 mesi) in regime di affidamento in prova ai servizi sociali poiché, a suo dire, in questo modo avrebbe potuto svolgere la sua regolare attività lavorativa.
I Carabinieri di Lazise hanno però svolto immediate e accurate indagini volte a verificare la veridicità di quanto asserito nell’istanza, riscontrando però palesi incongruenze e criticità. S. D., in particolare, aveva dichiarato di svolgere attività lavorativa presso un’azienda della provincia di Verona, avente una sede inesistente, senza considerare che la presunta amministratrice era un soggetto pluripregiudicato.
Le investigazioni
Interpellato quindi dai militari in merito, S. D. aveva riferito di svolgere una non meglio precisata attività di consulenza, senza però fornire alcun riscontro in merito all’effettività della stessa, nonché per luoghi e orari di svolgimento.
I Carabinieri hanno prontamente comunicato le risultanze investigative all’Autorità Giudiziaria che, concordando pienamente con quanto rappresentato, ha rigettato l’istanza di messa in prova al servizio sociale, disponendo che il prevenuto avrebbe dovuto scontare la pena in regime di detenzione domiciliare.
Ricevuto tale provvedimento, i militari si sono attivati immediatamente al fine di dargli esecuzione e, dopo gli accertamenti del caso, hanno tratto in arresto S. D.; l’uomo, al termine delle formalità' di rito, è stato quindi tradotto presso l’abitazione di residenza in regime di detenzione domiciliare, dove dovrà espiare una pena residua di 3 mesi di reclusione.