VILLAFRANCA IN LUTTO, SI È SPENTO MONSIGNOR FASANI
Il parroco era malato da tempo

Il parroco era malato da tempo
E’ morto intorno alle 17.50 di oggi, venerdì 9 febbraio, monsignor Giampietro Fasani, dopo una lunga malattia che lo affliggeva da tempo.
Già in mattinata il Comune aveva annunciato la decisione di rinviare a data da destinarsi i festeggiamenti del Carnevale previsti per domani, sabato 10 febbraio, per ragioni di ordine etico. Infatti in una riunione di giunta l’Amministrazione aveva stabilito per rispetto nei confronti dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute di non ritenere idoneo far passare la sfilata dei carri lungo corso Vittorio Emanuele davanti al Duomo. Al posto di un fine settimana di festa ora la comunità parrocchiale di Villafranca vive un momento di lutto. Ha perso infatti colui che ne è stato guida dal 2011.
Dall’inizio di gennaio monsignor Fasani non era più stato sufficientemente in forze per poter officiare la messa. Aveva tuttavia continuato ad accogliere i fedeli in canonica, ricevendo anche un’emozionante sorpresa. Una settimana prima del suo compleanno, giovedì 11 gennaio, Papa Francesco lo aveva chiamato e si era informato sulle sue condizioni di salute prima di invitarlo a recitare una preghiera insieme.
«La bellezza della telefonata è stato il rapporto diretto con lui, il fatto che non sia formale e che in quel momento si stia davvero rivolgendo a te» ci aveva raccontato il monsignore sorridendo commosso, quando siamo andati a trovarlo il giorno del suo compleanno.
Monsignor Fasani aveva festeggiato proprio l’anno scorso i suoi quarant’anni di sacerdozio con una celebrazione in chiesa e un pranzo insieme alla comunità villafranchese. Nato a Lugo di Val Pantena nel 1953, monsignor Fasani fu ordinato parroco a 24 anni e ricevette il titolo di monsignore a Betlemme, durante i dieci anni trascorsi come economo generale della Conferenza episcopale italiana. I suoi primi cinque anni da parroco li visse alle Golosine, poi trascorse altri sette anni a San Giovanni Lupatoto e infine arrivò a Villafranca nel 2011.
Negli anni vissuti nel duomo del paese si era creato un forte legame con la collettività villafranchese che ora piange una figura chiave della propria vita comunitaria.