Walter Ambrosi, il «mago» della cartapesta

«Attraverso i vari livelli di spessore mostro una tridimensionalità che serve ad aprire delle finestre su nuovi spazi e dimensioni estatiche»

Walter Ambrosi, il «mago» della cartapesta
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«Attraverso i vari livelli di spessore mostro una tridimensionalità che serve ad aprire delle finestre su nuovi spazi e dimensioni estatiche»

Tatto, vista e viaggio dell’anima, diluiti in un unico corpo di cartapesta. L’artista di Lugagnano Walter Moreno Ambrosi, mostra le sue opere in esclusiva ai lettori del nostro settimanale, prima del loro debutto alla «Mostra di pittura e bassorilievo» che si terrà sabato 7 e domenica 8 ottobre in sala consiliare a Sona. Il maestro, attraverso una nuova tecnica sperimentata e vissuta nel corso degli anni, presenta una tela completamente materica, corporea, dove suggestivi paesaggi del territorio esplodono all’esterno come a voler invitare il fruitore a proiettarsi dentro un mondo tutto suo, evadendo in una personale «isola che non c’è», per lasciarsi alle spalle le incertezze e le contrarietà del quotidiano. Ambrosi, nei suoi quadri-scultura, in carta macerata e acrilico, sembra voler mostrare che i suoi soggetti sono capaci di attraversare quel blocco che funge da portale. Al di là di questo uscio magico, l’anima esce dal corpo e si proietta in quel blocco di fogli di giornale ammollati, trattati ma fatati. «Le mie opere, attraverso i vari livelli di spessore – spiega l’autore – mostrano una tridimensionalità che serve ad aprire delle finestre su nuovi spazi ed inconsuete dimensioni estatiche». 

Il maestro, in questi anni, ha ricercato minuziosamente energia e armonia tra colori e materia, per valorizzare la superficie dell’opera e per potenziare l’equilibrio compositivo del quadro. L’effetto ottenuto assume una solidità scultorea: quadri non soltanto da vedere, ma anche da toccare. Ambrosi poi si addentra e smaschera: «Amo fotografare gli scorci che mi danno emozione, come flash che mi toccano il cuore, per poi riprodurli e condividerli con gli altri». L’uomo ha fatto il suo percorso sperimentando qualsiasi tipo di soggetto, dalla paesaggistica al figurativo, ma sempre mantenendosi ben saldo al mondo reale. Il suo prossimo obiettivo sarà quello di arrivare, gradualmente, ad un informale materico, per rompere in modo definitivo quello schema confinante tra immagine bidimensionale e tridimensionale. Proporrà opere che non saranno più classificabili nelle tipiche divisioni di pittura o scultura. Ambrosi non è solo un artista ma anche un devoto marito e padre di famiglia, che ha imparato a coniugare ed a gestire consapevolmente i doveri del mondo reale con le passioni. 

«Mio padre – racconta l’artista – è sempre stato un uomo pragmatico, ma non ha mai ostacolato il mio desiderio di creare – infine conclude – Da buon capo di famiglia mi ha insegnato che la vita reale reclama delle sicurezze che solamente un lavoro stabile può offrire, specialmente se il desiderio di avere una famiglia è totale». Il suo lavoro principale è quello di perito, ma ne suoi spazi di libertà, sostenuto con amore dalla moglie Ilenia, coltiva i frutti della sua passione innata; in una continua ricerca che non ha spazio nè tempo, ma che contiene tutta la spiritualità dell’arte, della natura e della vita, che lo pervadono.

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