Zaia chiede più vigilanza negli ospedali: "Aggressioni a medici e infermieri decuplicate"
Gli episodi di violenza al personale medico in Veneto sono cresciuti da 220 nel 2020 a 2.230 nel 2023
Il Pronto Soccorso dell'ospedale di Borgo Trento a Verona è stato solo l'ultimo teatro di quella che ora è da considerarsi una vera e propria emergenza. Stiamo parlando delle aggressioni a medici, infermieri e personale sanitario, un drammatico fenomeno che in Veneto ha visto i numeri decuplicarsi nel giro di pochissimi anni. La situazione ha raggiunto il suo limite e se da un lato gli operatori della sanità regionale pretendono fermamente maggiore sicurezza in ospedali e presidi medici, dall'altro la Giunta di Palazzo Balbi si muove per venire in loro aiuto.
"E' scandaloso che qualcuno vada negli ospedali ad aggredire i sanitari - ha dichiarato il Presidente di Regione Veneto, Luca Zaia -. Chi lo fa deve essere messo in galera, punto e basta. Siamo disposti ad incentivare la vigilanza e mettere in campo ulteriori misure di prevenzione".
Aggressioni a sanitari decuplicate
A fornire un quadro generale sull'aumento degli episodi di violenza nei confronti di operatori sanitari è Anaao Assomed Veneto. Il sindacato di medici e dirigenti sanitari parla di una crescita esponenziale delle aggressioni: dai 220 casi del 2020, si è passati gradualmente a 660 nel 2021, 900 nel 2022, arrivando nel 2023 a 2.230 episodi. Un ulteriore dato ci dice che nel 67% dei casi le vittime sono donne, in particolare tra i 30 e i 59 anni.
"L'aumento delle aggressioni è da vedere come aspetto multifattoriale: viviamo in una società che in questo momento ha urgenza di una risposta immediata che le carenze dei Pronto Soccorso non sono più in grado di assicurare. Ma questo riflette una carenza globale del sistema sanitario nazionale - ha dichiarato alla Tgr Rai Veneto Antonella Muraro, segr. Aziendale Università Padova Anaao -. Noi non siamo focalizzati nella diagnosi terapia presa in carico del paziente, ma dobbiamo svolgere tutta una componente anche burocratica che prolunga le attese. Potenzialmente con più medici e infermieri ci potrebbero essere meno aggressioni. Questo perché ci sarebbe una migliore presa in carico del paziente".
Per questo motivo, Luca Barutta, segretario regionale di Anaao Assomed Veneto richiede una maggiore protezione all'interno di ospedali e presidi sanitari.
"Chiediamo una migliore organizzazione all'interno degli ospedali e una maggior protezione e interesse nei confronti dei dipendenti, siano essi medici, siano essi infermieri, o qualsiasi persone che nell'ospedale lavora per il servizio sanitario".
Zaia: "Più vigilanza negli ospedali"
A margine dell'ultima conferenza stampa tenuta a Palazzo Balbi dalla Giunta regionale, il Presidente del Veneto Luca Zaia è intervenuto anche sul tema dell'emergenza relativa alle aggressioni al personale medico sanitario.
"Intanto è scandaloso che qualcuno vada dentro gli ospedali ad aggredire i nostri sanitari, a interrompere il servizio e a mettere a repentaglio la nostra sanitaria. Dall'altro io credo che la vera soluzione oggi, oltre a quella della protezione fisica e di incentivare il tema del controlla e della vigilanza, sia quello di inasprire ancora ulteriormente le pene. Penso che chi entra negli ospedali e aggredisce i sanitari deve essere messo in galera, punto e basta. E' inutile che stiamo qui a discutere del fatto che tal soggetto può aver avuto un'infanzia difficile o altre motivazioni".
Dal punto di vista della prevenzione, gli operatori sanitari si chiedono se la Regione possa agire in modo sostanziale:
"Noi abbiamo possibilità di mettere in campo ulteriori misure di prevenzione, come incentivare la vigilanza, ovviamente dobbiamo anche renderci conto che l'ospedale deve essere assolutamente permeabile e non è che possiamo pensare di farlo diventare una caserma, perché altrimenti viene meno il servizio che dobbiamo offrire ai cittadini. Siamo assolutamente disponibili a essere al fianco dei nostri operatori, come abbiamo sempre detto, fermo restando che l'ospedale deve essere aperto a tutti".
Medico e infermieri aggrediti da un paziente al Pronto Soccorso di Borgo Trento
Come anticipato, l'emergenza relativa ai casi di violenza nei confronti del personale sanitario è tornato al centro del dibattito pubblico dopo il grave episodio avvenuto nella notte tra sabato 1 e domenica 2 febbraio 2025 al Pronto Soccorso dell'ospedale di Borgo Trento, quando un paziente 33enne di origini serbe ha seminato il caos aggredendo un medico e tre infermieri.
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