8 marzo Festa della Donna, un racconto a tinte rose
Racconto a tinte rosa di 3 donne speciali
8 marzo Festa della Donna, un racconto a tinte rose. Racconto a tinte rosa di 3 donne speciali.
8 marzo Festa della Donna, un racconto a tinte rose
Una storia in rosa per raccontare l'8 marzo la Festa della Donna attraverso gli occhi delle protagoniste. L'universo femminile descritto per l'8 marzo dal punto di vista di tre meravigliose donne che ho avuto il piacere di incontrare nel mio percorso professionale e che ognuna a modo suo, ha contribuito a lasciare il segno.
Ci sono vari motivi per rendere omaggio alla Giornata Internazionale della Donna e per ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche ottenute con grande fatica. Ma anche per lottare contro discriminazioni e violenze di cui le donne purtroppo sono state e sono ancora oggetto in quasi tutte le parti del mondo.
Il significato quindi, della Festa della Donna non è per niente banale. La sua origine ci riporta a frammenti di storia di inizio '900 quando oltreoceano, le operaie dell'industria Cotton di New York persero la vita durante un incendio.
Delicati fiori gialli di mimosa profumano le case e le scrivanie in ufficio. Ma in cucina, invece, si rende omaggio all'universo femminile con la golosa Torta Mimosa. Volete sapere come si prepara? Ve ne parlo in questo articolo.
Ma in questi giorni ero alla ricerca di un modo diverso per festeggiare la Festa delle Donna. Da food blogger volevo che le protagoniste delle mie storie fossero "donne da gustare" come un buon piatto di maccheroni, che vivono o in qualche modo hanno a che fare con il mondo food.
Prima protagonista: Debora Vena
Debora è una giovane pastry chef 26enne di Verona dal sorriso dolce e una forte personalità. Ambizione e determinazione sono gli ingredienti ben amalgamati che contraddistinguono il suo carattere e la portano a cercare la perfezione in tutto ciò che fa.
La pasticceria è il suo più grande amore. Quello che la fa alzare alle 4 del mattino per correre in laboratorio e lavorare ogni giorno per tante ore con passione e voglia di fare. Debora è quella donna che riesce a rendere la fatica un immenso piacere, dopping di creatività. Una strada intrapresa giovanissima che nel tempo le ha portato riconoscimenti importanti e anche la partecipazione ad un programma televisivo.
Nel tempo ha perfezionato le sue creazioni realizzando dolci unici che vogliono valorizzare il territorio in cui vive. Tra questi c'è la "Brentella", un dolce che esprime alla perfezione la sua identità e la volontà di promuovere il territorio di origine che è Caldiero in provincia di Verona.
L'ultima nata in casa della pastry-chef veronese è la Treccia di Giulietta: un dolce preparato con lievito madre, leggero e digeribile, impastato e intrecciato a mano a ricordare la più famosa treccia lanciata dal balcone da Giulietta al suo amato Romeo.
Impreziosita da petali di rosa cristallizzati, profumata con l'arancio, è resa ancor più golosa dalle amarene.
Quale regalo migliore per festeggiare la Festa della Donna?
Presto si troverà anche in altre versioni perchè la fantasia di Debora non ha confini. Limone, mandorle e zafferano avvolgeranno i palati più sofisticati mentre perle di cioccolato bianco, fondente e al latte scalderanno ogni cuore.
Seconda protagonista: Gina, Silvia e le altre amiche
L'acqua sul fuoco borbotta e sospinge il coperchio facendolo alzare un pochino. E' il momento di buttare la pasta e un pizzico di sale. Il barattolo è lì sulla dispensa, a debita distanza da quello dello zucchero. Il sugo è pronto e giace caldo, basterà immergervi la pasta scolata e mescolare. Sulla tavola la tovaglia presa dal cassettone sotto il fornello con tovaglioli, posate e tutto l'occorrente. Il pranzo è servito. Tutti in tavola: il marito entra in cucina e si siede, a ruota il figli che rientrano dal lavoro. Poi, come sempre, si finiscono le faccende domestiche: si sparecchia e si lavano i piatti.
Fin qui niente di strano, direte voi.
Quello che normalmente fa qualsiasi casalinga.
Ma a rendere speciale questo pranzo è che a prepararlo sono donne ipovedenti e non vedenti.
Immaginate di preparare il pranzo chiudendo gli occhi e senza mai riaprirli ascoltare i suoni della vostra cucina. L'acqua che bolle, il sugo che sfrigola, delle posate che tintinnano nella normalità di una tavola di famiglia.
Gina, Silvia, Patrizia, non sono super eroi provenienti da una galassia parallela. Sono donne - permettetemi di dire - eccezionali, che vivono la loro quotidianità e si occupano della casa, della famiglia e dei figli con una naturalezza invidiabile. Resto sempre affascinata dalla loro agilità, dalla sorprendente capacità di adattarsi agli spazi come ad esempio in una cucina.
Con alcune di loro e altre persone non vedenti dell'Unione dei ciechi di Verona organizziamo le cene al buio per sensibilizzare le persone e far vivere un'esperienza unica senza la vista per qualche ora.
Terza protagonista: Giulia Bezzi
Apparentemente fuori contesto Giulia entra nelle storie di cui vi racconto per la Festa della Donna perchè anche se non ama cucinare, adora il cibo. Te lo sa descrivere impastando le parole migliori come fossero materie prime di qualità per sfornare l'articolo web perfetto per sedersi al tavolo con Google.
Conosciuta durante l'evento di digital marketing Food&Love ai Frantoi Veneti Redoro Giulia si è subito dimostrata la persona giusta al posto giusto. Mamma, compagna, professionista sempre sul pezzo. Competente e carismatica riesce a cogliere al volo le opportunità che il web ti sa dare e a farle fruttare al meglio. Che per una food blogger è essenziale come il sale nella pasta.
8 marzo Festa della Donna, un racconto a tinte rose
Le protagoniste di questi racconti non fanno altro che testimoniare il mondo femminile in tante sue sfumature. Ed esprimono la forza di volontà che le contraddistingue e che permette di superare i propri limiti.
Silla Fregona, food blogger - Silla e Pepe