Appuntamento con la lettura a Villafranca e Custoza
Il tema trattato sarà il treno
Il tema trattato sarà il treno
L'Associazione Crea di Custoza, In collaborazione con il gruppo di lettura Custodiamoci, organizza un doppio appuntamento per parlare di libri. L'argomento scelto è il treno e i due testi, molto diversi tra loro, vedranno il celebre mezzo di trasporto come protagonista indiscusso.
Il primo appuntamento è per venerdi 10 novembre, alle 20.45, a Villafranca, presso il Binario Zero, l'ex sala d’attesa Stazione Ferroviaria. L'incontro con l'autore di "Quel treno per Garda", Fabio Gaggia, permetterà di scoprire tanti curiosi aneddotti sulla storia del nostro territorio. Il 28 maggio 1883, infatti, viene posto il primo tassello di un’opera ferroviaria, la Verona-Caprino, che entrerà in funzione nel 1894; dieci anni dopo ne verrà realizzato dalla “Società Anonima Ferrovia Verona-Caprino- Garda” il ramo che da Affi conduceva a Garda. Fabio Gaggia, profondo conoscitore della storia di Garda, dopo un minuzioso lavoro di ricerca archivistica e bibliografica, ne racconta la storia attraverso immagini, planimetrie, prospetti delle stazioni, informazioni su locomotive e vagoni, la strada ferrata, i costi di realizzazione, le tariffe e non solo.
Il secondo appuntamento è venerdì 17 novembre, alle 20.45, a Custoza, in Località Valbusa, con il gruppo Custodiamoci (presso abitazione Maria Teresa Adami), dove si parlerà del libro di Oscar Simonetti, "Piotr e i treni". Vi sono luoghi, si legge nel testo, dove la realtà è generata dai sogni di coloro che in quel luogo vivono. Reves, Drimmoli, Traumlich, Dulcimer sono alcuni di questi, uniti da una fratellanza che si rinnova due volte l’anno, in occasione dell’equinozio di primavera e di quello d’autunno, con una festa che dura parecchi giorni e che ognuno di essi ospita a turno. È durante un equinozio di primavera, a Dulcimer, che ha inizio questa storia. Su un palcoscenico visionario e immaginifico si muovono suonatori di gocce, il Narratore, la scogliluna, Piotr, un ragazzino che osserva i treni passare, la seminatrice di sogni, gli incantatori di ricordi, i danzatori temporali. L’autore dipinge una realtà del sogno, approdando a un finale, non scontato, in cui ribadisce, appunto, l’importanza che ha il sognare, anche, e soprattutto, in un mondo che sembra avere smarrito la capacità di farlo.