Ricerca

I “giusti” della Questura che salvarono 266 ebrei a Verona

Un gran numero di ebrei sono riusciti a salvarsi nonostante la presenza a Verona della centrale nazista per la deportazione degli ebrei dall'Italia.

I “giusti” della Questura che salvarono 266 ebrei a Verona
Pubblicato:
Aggiornato:

Una ricerca condotta dallo storico e ricercatore veronese Olinto Domenichini che ha permesso di scoprire come alcuni commissari e sottufficiali della Questura di Verona scelsero di disobbedire alle leggi dello Stato per servire i principi dell'etica.

I “giusti” della Questura, importante ricercata

Un’ampia e importante ricerca effettuata da Olinto Domenichini, storico e ricercatore veronese che nel corso degli anni si è chiesto come sia riuscito, un gruppo numeroso di ebrei, ben 266, ad evitare l’arresto e la deportazione e quindi riuscire a vivere. Una ricerca che si è trasformata i un libro intitolato “Le ricerche hanno dato esito negativo” edito dall’Istituto veronese per la storia dell’età contemporanea.

Il ricercatore, attraverso le pagine del libro spiega come, quando venne costituita la Repubblica sociale italiana, alla fine del settembre 1943, la comunità ebraica veronese contava 300 membri circa. Gli stessi, a seguito delle disposizioni che erano state emanate dal nuovo governo fascista, avrebbero dovuto essere tutti riuniti all’interno di un campo di concentramento della provincia, ad eccezione di alcune categorie come per esempio gli ultrasettantenni oppure i componenti di matrimonio misto.

Ne morirono 34, ma gli altri 266...

L'internamento nel campo era la prima tappa del percorso che si sarebbe concluso nelle camere a gas dei lager nazisti. Purtroppo fu proprio questo il destino di 34 ebrei che erano residenti nel Veronese, tra questi c’erano bambini, donne e uomini.

La grande maggioranza dei 300 membri della comunità ebraica riuscì però a sottrarsi all'arresto e riuscire a salvarsi nonostante la presenza a Verona della centrale nazista per la deportazione degli ebrei dall'Italia. Il grande numero di ebrei che si sono salvati, 266 per l’appunto, dipese da molteplici fattori, ma inedite carte d'archivio documentano che a Verona furono in particolare alcuni commissari e sottufficiali della Questura a favorire gli ebrei perseguitati.

Salvarono numerose vita

Olinto Domenichini ha scoperto quindi, analizzando l’archivio di Stato, che degli uomini “giusti”, avevano messo la loro vita in grave pericolo scegliendo di disobbedire alle leggi dello Stato per servire i principi dell'etica. Questi eroi hanno un nome, si tratta dei commissari Guido Masiero e Antonino Gagliani e il vicebrigadiere Felice Sena che decisero di non consegnare gli ebrei al loro crudele destino.

(foto: Cierre Edizioni)

Seguici sui nostri canali