I tesori dell'est veronese e la gastronomia da scoprire
A spasso tra storia, cultura e gastronomia.
I tesori dell'est veronese e la gastronomia da scoprire. A spasso tra storia, cultura e gastronomia.
I tesori dell'est veronese e la gastronomia da scoprire
Oggi vi accompagno a conoscere quella parte della provincia di Verona che confina con il territorio vicentino.
L’est veronese è forse la zona meno conosciuta di Verona ma non per questo priva di quel patrimonio culturale architettonico e gastronomico che rende unica la nostra città per cui vale la pena conoscere i tesori dell'est veronese.
Da Arcole, Cologna Veneta, Soave, passando per Colognola ai Colli, Albaredo d’Adige, Zevio, è possibile conoscere le tradizioni culturali di un tempo mescolate ai prodotti tipici e alla bellezza di un paesaggio rurale che rievocano l’operosità intensa della gente che qui abita.
Tra vigneti, meleti, campi coltivati troviamo borghi antichi, ville storiche, chiese e pievi di tutto rispetto architettonico e di particolare e raro interesse.
L’est veronese è importante anche sotto l’aspetto enologico: vini affermati e conosciuti a livello mondiale come il Soave e il Recioto qui prendono vita. Ma in questo territorio si produce anche l’Arcole Doc: Arcole Chardonnay, Rosso, Cabernet Sauvignon e Nero.
Dal 2000 esiste la Strada del Vino Arcole Doc nata per far conoscere questo vino, di fatto è un’associazione di imprese e di enti che si dedicano a valorizzare un territorio attraverso con i suoi prodotti.
I tesori dell'est veronese
Molte sarebbero le cose da raccontare perchè vasto il territorio e perchè ogni paese o borgo ha la sua particolarità.
A tappe cercherò di svilupparle un pò tutte perchè mi piace poter parlare degli aspetti meno evidenti ma comunque molto importanti legati al questa terra.
Nella foto che compare qui sopra potete godere di uno scorcio del Castello di Soave. Qui ogni anno si tiene la manifestazione letterale "Soave città del libro e della cultura". Per un intero fine settimane le strade e le piazze sono invase pacificamente da appassionati di cultura e libri. Per saperne di più leggete l'approfondimento dell'ultima edizione
Nel mio girovagare per la provincia tra i tesori dell'est veronese mi ha colpito in particolar modo l’Abbazia di Villanova. Un esempio ben tenuto che racchiude tra le sue mura un pezzo di storia significativo.
I tesori dell'est veronese: Abbazia di Villanova
La sua storia.
L’Abbazia di San Pietro di Villanova costruita nella seconda metà del XI secolo, si trovava in una posizione strategica a metà strada tra la provincia di Verona e quella di Vicenza, sul confine di due diocesi. Punto di passaggio quasi obbligatorio per chi volesse passare tra Tramigna e Alpone, tra collina e pianura, circondata da fertili campagne ma soprattutto risultava vicino alla via di attraversamento principale che era la Postumia.
La sua storia è fortemente legata all’abate umanista Pietro Bembo che all’inizio del Cinquecento abbandonata per sempre la speranza di una carriera diplomatica ma desideroso di occuparsi della sua più grande passione ossia la cultura, punta alle investiture ecclesiastiche che gli avrebbero potuto garantire una tranquillità economica. Pietro Bembo, infatti, fu un grande umanista: a lui dobbiamo la prima edizione tascabile del Canzoniere di Petrarca e la Divina Commedia di Dante.
Grazie alle sue conoscenze riesce a farsi affidare da Papa Leone X nel 1517 la commenda dell’Abbazia di S. Pietro di Villanova.
Qui soggiornò parecchie volte durante gli anni di gestione apportando diverse migliorie e affidandola alla sua morte al figlio Torquato.
Interessato più all’aspetto finanziario che religioso Pietro Bembo la fece diventare un punto strategico per l’economia di questo territorio. Testimonianze confermano anche che le camere adiacenti venissero affittate ai mercanti di passaggio in una sorta di albergo.
I tesori dell'est veronese: cosa gustare
Tra i prodotti tipici locali spiccano specialità dell’est veronese che caratterizzano questa parte di provincia. Oggi vi vorrei parlare di due eccellenze gastronomiche che mi hanno colpito pur essendo piuttosto recenti perchè oltre ad essere prodotti locali di qualità hanno un compito assai importante di promozione. Inoltre sono state pensate e realizzate da chi ama il proprio il territorio e ogni giorno si adopera perchè emerga tutto ciò che di buono e bello c’è.
Una nasce dal vino Arcole Brut, l’altra da una particolare mela di Belfiore, la ” mela Decio”.
Torta Arcolina
La torta Arcolina deve il suo nome allo spumante Brut di Arcole che è l’ingrediente principale.
E’ un dolce morbido alla portata di tutti. Si abbina bene con le creme, la panna, frutti di bosco oppure crema chantilly. E’ fatto in modo semplice con uova farina olio succo di limone e ovviamente lo spumante Brut d Arcole.
Torta Deciotina
L’ingrediente principale a cui deve il suo nome è la marmellata di “mela decio“.
Una varietà di mele antiche che si producono nel comune di Belfiore.
La loro particolarità è una polpa molto resistente al calore tanto da essere utilizzate in preparazioni che devono andare in forno. La “Deciotina“ è preparata con una pasta frolla un ripieno di formaggi ed infine la marmellata di mela decio.
Silla Fregona, food blogger – Silla e Pepe