Il tesoro della parrocchia: l’archivio del ‘500

Uno degli archivi più antichi di tutte le parrocchie è quello di Povegliano

Il tesoro della parrocchia: l’archivio del ‘500
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Uno degli archivi più antichi di tutte le parrocchie è quello di Povegliano

Uno degli archivi più antichi di tutte le parrocchie è quello di Povegliano, che è stato magistralmente conservato dai parroci fin dalla fine del ‘500.

Il responsabile Renzo Perina sottolinea la sua importanza: «Non si trovano archivi così antichi. Nelle altre parrocchie sono stati conservati i documenti da fine ‘600, mentre il nostro ha registri che risalgono a un secolo prima, grazie a chi se ne prendeva cura, parroci o curati, che li hanno conservati e sono giunti fino ad oggi». Marco Aurelio Zoni, grande signore di Povegliano di quel periodo, era il proprietario di molti terreni che oggi si possono solo immaginare con la zona occupata da villa Balladoro e la località La rana. «Era un combattente della Repubblica Veneta - spiega Perina - Al tempo veniva affidato loro un terreno per mantenere la famiglia e, quando arrivava il momento, andavano a combattere».

La storia della famiglia Zoni affonda le sue radici nel paese di Castelleone, in provincia di Cremona. Quando il castello della famiglia fu distrutto da l l’impero germanico, molte famiglie, soprattutto i grandi possidenti, dovettero spostarsi verso terre lontane, e gli Zoni trovarono il loro posto proprio a Povegliano. Il primo membro della famiglia che comparve qui fu Martino, alla fine del 1300, con i figli Cesare e Sigismondo, periodo di massimo splendore della casata.

Marco Aurelio Zoni fu sepolto nella vecchia chiesa, demolita nel 1964. Oggi esiste il disegno della tomba ma, chiaramente, non se ne ha più traccia. Francesco Savoldo, parroco di Povegliano dal 1689 al 1719, proveniente dalla corte papale, ha sempre cercato di tutelare i documenti e i registri nel pese.

E’ artefice di due manoscritti in cui descrive Zoni, in particolare i suoi terreni e gli studi sulla tomba. Risalgono circa a 300 anni fa, ma sono ancora presenti nell’archivio parrocchiale intatti e consultabili, anche se segnati dal tempo.

L’archivio contiene molti altri volumi di grande importanza, dai messali antichi, ai registri delle nascite, morti e dei battesimi, tutti con una catalogazione scrupolosa. I primi dati del volume dedicato ai battesimi risalgono al 1597. La data è plausibile per il fatto che i parroci avevano l’obbligo inderogabile di mantenere i registri dal momento in cui nasceva una parrocchia ma sicuramente, se sono arrivati fino a noi, i parroci del nostro paese avevano una grande predisposizione all’archiviazione e al mantenimento delle tradizioni. L’archivio delle morti risale invece al 1655. Un documento altrettanto importante è quello che sigla le regole della chiesa di Povegliano, scritto nel 1695. Ancora oggi l’archivio continua con il suo sviluppo, arricchendo l’inventario, che necessita di codici di scaffalatura per la ricerca dei documenti specifici. « L’obiettivo è quello di sistemarlo, ponendo i volumi tutti al loro posto» conclude Perina.

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