Omaggio agli uomini che hanno fatto la storia al Film Festival della Lessinia

Due omaggi ai protagonisti della Grande Guerra.

Omaggio agli uomini che hanno fatto la storia al Film Festival della Lessinia
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Omaggio agli uomini che hanno fatto la storia al Film Festival della Lessinia. Due omaggi ai protagonisti della Grande Guerra. Sono i caduti della Grande Guerra, da una parte, protagonisti della ballata proposta dal cantautore Bubola il 24 agosto in apertura della XXIV edizione della rassegna cinematografica di Bosco Chiesanuova. Dall’altra, gli esempi di coraggio raccontati dalla penna di Mendicino.

Grande Guerra

Due omaggi agli uomini che hanno fatto la storia accompagnano, quest’anno, le giornate di apertura e di chiusura della XXIV edizione del Film Festival della Lessinia: un ricordo a cento anni dal primo conflitto mondiale che si dipana, da una parte, nelle note musicali e, dall’altra, nelle pagine di uno degli scrittori italiani che ne ha trasferito in scritti le vicende e la tragedia. 

Parole Alte

A inaugurare la rassegna cinematografica internazionale di Bosco Chiesanuova e la sezione Parole Alte è, venerdì 24 agosto, il cantautore Massimo Bubola. Sul palcoscenico del Teatro Vittoria, alle ore 18, presenta Ballata senza nome: un’opera in prosa musicale (Frassinelli, 2017) che restituisce ricordi, sentimenti e passioni di un’Italia oggi perduta. 

La Spoon River della Grande Guerra riconduce al 28 ottobre 1921. Nella basilica di Aquileia una donna, Maria Bergamas, deve scegliere tra undici feretri quello da tumulare a Roma, nel monumento al Milite Ignoto, simbolo di tutti i soldati italiani caduti durante la Grande Guerra. Le voci di questi giovani uomini senza nome, strappati alla vita, permettono di rivivere i momenti cruciali del conflitto: nella ballata rinascono parole dimenticate, armonizzate e messe in musica in un’opera dal grande respiro letterario, storico e culturale. 

Portfolio alpino

A dieci anni dalla scomparsa avvenuta nel 2008, sabato 1 settembre, alle ore 16.30 in Sala Olimpica, il Festival ricorda Mario Rigoni Stern. È uno dei “giusti” della montagna che lo scrittore Giuseppe Mendicino ha racchiuso nel suo Portfolio alpinoConsiderato il maggior esperto dell’autore dell’altipiano dei Sette Comuni, di cui ha firmato la biografia, l’autore dipinge il ritratto di chi ha tenuto fede con caparbietà ai principi di libertà guidato da una sconfinata passione, quella per le terre alte, e da un forte senso etico.

Capitoli a grandi memorie

Oltre allo spazio dedicato a Rigoni Stern, i 21 capitoli del libro (Priuli & Verlucca, 2018) si soffermano su episodi salienti e inediti delle esistenze di Primo Levi, Nuto Revelli, Massimo Mila, Ernest Hemingway, Tina Merlin, Dino Buzzati, Mirella Tenderini, Giovanna Zangrandi, Tino Aime, Dante Livio Bianco, Renato Chabod, Amilcare Crétier, Giuseppe Lamberti, Giovanni Cenacchi, Ettore Castiglioni, Sergio Arneodo, Adolf Vallazza, Tino Gobbi, Rolly Marchi, Paolo Cognetti. Esempi di coraggio e della capacità di conservare integrità morale anche nelle peggiori difficoltà.

Il programma completo della rassegna è consultabile sul sito www.ffdl.it.

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