Non hanno una casa

Petizione online contro lo sfratto di 70 stranieri dai dormitori di Verona

Si tratta di persone che hanno ottenuto l’asilo o un’altra forma di protezione internazionale o umanitaria, e che stanno lavorando (spesso con lavori precari o in nero, e in condizioni di pesante sfruttamento) nell’agricoltura e nella logistica.

Petizione online contro lo sfratto di 70 stranieri dai dormitori di Verona
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Una petizione online per riuscire a scongiurare lo sfratto di circa 70 migranti e stranieri che attualmente risiedono nel dormitorio comunale.

Petizione online contro lo sfratto di 70 stranieri dai dormitori

In poche ore, ha superato le 1000 firme la petizione online lanciata su Change.org per scongiurare lo sfratto di circa 70 migranti e stranieri che attualmente risiedono nel dormitorio comunale di Verona. La petizione è diretta al sindaco e al prefetto di Verona ed è stata lanciata dalla Cooperativa Sociale Glocal Factory insieme a un gruppo di altri soggetti, il cui elenco completo è disponibile in calce alla petizione. Sul sito, la cooperativa ha spiegato:

Tra pochi giorni, circa settanta persone straniere, legittimamente presenti sul suolo italiano, saranno sfrattate dai dormitori comunali dove hanno passato l’inverno. Si aggiungeranno ad altre decine di migranti che non sono mai entrati nei dormitori per mancanza di posti, e che continuano a cercare disperatamente alloggi di fortuna. Si tratta di persone che hanno ottenuto l’asilo o un’altra forma di protezione internazionale o umanitaria, e che stanno lavorando (spesso con lavori precari o in nero, e in condizioni di pesante sfruttamento) nell’agricoltura e nella logistica. Non hanno una loro casa, sia a causa della precarietà del loro lavoro, sia perché è molto difficile trovare proprietari di appartamenti disposti ad affittarli agli stranieri.”

Perderanno il posto al dormitorio

La cooperativa spiega:

Dal 1 giugno perderanno pure il posto al dormitorio, il che significa che non avranno neppure accesso ai servizi igienici, alla doccia e alla lavanderia. Non diventeranno invisibili, come qualcuno forse vorrebbe, e non se ne andranno da Verona. Alcuni di loro si arrangeranno a dormire all’aperto, altri occuperanno case sfitte. Altri “andranno ad occupare altre case e altre aree di periferia, e a vivere in condizioni impossibili, in un 'gioco' di occupazioni e sgomberi assurdo, costoso, inefficace, dove non vince nessuno e perdono tutti. Soprattutto perdono i più deboli e perde il concetto stesso di dignità umana”.

La cooperativa ha lanciato un appello:

“Signor Prefetto, signor sindaco, vi chiediamo di lasciare aperti i dormitori per queste persone, per garantire loro, nell’immediato, un riparo per la notte, una doccia e i servizi igienici. Vi chiediamo di studiare soluzioni a medio termine, ad esempio attraverso la ristrutturazione e la messa a disposizione di edifici pubblici inutilizzati, che gli stessi ospiti potrebbero contribuire a pulire e a tenere in buone condizioni di manutenzione. E chiediamo al Comune di adottare una vera politica per fronteggiare l’emergenza abitativa, che purtroppo, con la prossima, probabile fine del blocco degli sfratti e dei licenziamenti, interesserà non solo i migranti, ma centinaia e forse migliaia di famiglie veronesi. Perché vinca davvero la sicurezza, devono vincere la solidarietà, l’inclusione, la dignità di tutti gli esseri umani”.

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