Voto alla Madonna di Fatima, 75esimo anniversario vissuto dal balcone di casa
Domenica 14 maggio 1944 l’arciprete affidò la parrocchia e la chiesa di Bovolone alla Madonna, mettendo sotto la sua protezione il paese e tutti i suoi abitanti.

Un voto che viene rispettato dai bovolonesi con assoluta devozione.
La 75esima processione
Oggi, mercoledì 13 maggio 2020, Bovolone come ogni anno si è prestato a celebrare il voto alla Madonna di Fatima. Questa volta però il tutto si è svolto con il Santo Rosario delle 18.30 in streaming e via radio, seguito alle 19 con la Santa Messa a porte chiuse, visibile ai fedeli via streaming e si è conclusa poi con la Processione delle 19.45.
La statua trasportata per 20 chilometri
A causa dell'emergenza Coronavirus non è stato possibile per i fedeli partecipare alla processione di persona. Moltissime le persone affacciate alla finestra o sui balconi per poter ammirare la statua della Madonna di Fatima che è stata portata in processione su di un mezzo della Protezione Civile per oltre 20 chilometri per le strade di Bovolone. Un 75esimo anniversario particolare a cui ha preso parte il sindaco, Emilietto Mirandola che ha seguito la processione sulla macchina della Polizia Locale.
Com'è nata la devozione?
Chi non è di Bovolone si chiede spesso: perché ogni anno la parrocchia festeggia Maria Vergine di Fatima? Presentiamo una brevemente descrizione della consacrazione e il voto alla Madonna di Fatima scritta da Piergiorgio De Guidi:
"Ogni venerdì, dall’inizio della seconda guerra mondiale, il parroco di Bovolone monsignor Bartolomeo Pezzo riuniva in chiesa i fedeli a pregare per Ia pace e per il ritorno del soldati che si trovavano lontani a combattere in Grecia, in Albania, in Africa e in Russia. L’invocazione a Dio e alla Madonna, perché concedessero la fine del conflitto e preservassero il popolo risparmiandolo dai lutti, dalle distruzioni e dagli orrori della guerra, divenne sempre più intensa quando gli alleati, sbarcando in Sicilia nell’estate del 1943, iniziarono a bombardare obiettivi militari e civili sul suolo italiano. Le iniziative della comunità cristiana di Bovolone per invocare la pace furono due: Ia consacrazione e il voto alla Madonna di Fatima. La consacrazione avvenne domenica 14 maggio 1944 quando l’arciprete affidò la parrocchia e la chiesa di Bovolone alla Madonna, mettendo sotto la sua protezione paese e tutti i suoi abitanti. Quattro mesi dopo Bovolone fu duramente colpita. Delle trentacinque azioni di guerra dell’aviazione alleata sul nostro paese, quella di domenica 17 settembre 1944 fu la più luttuosa e devastante. Sei le vittime accertate: quattro civili e almeno due militari. Sedici furono i feriti dei quali quattro gravi. Le case crollate o pericolanti e quindi inabitabili furono quindici. Alcune bombe esplosero a soli trenta metri dalla chiesa in quel momento l’edificio era piano di fedeli, soprattutto bambini, che assistevano alla Messa celebrate da don Angelo Siviero. La tragedia fu sfiorata per miracolo. Mentre la canonica e l’antica chiesa di San Biagio ebbero danni seri, la nuova chiesa rimase inspiegabilmente illesa e nemmeno un vetro o un mattone andarono in frantumi. Tutto restò al proprio posto. In una memoria di cinque mesi dopo, portante la data del 28 febbraio 1945, mons. Pezzo, nel suo stile tanto asciutto quanto significativo (che rifletteva la sua natura morale) scriveva: 'Lei veramente la difese', intendendo con questa frase riconoscere come Maria avesse protetto l’edificio della chiesa ma anche la comunità dei cristiani che lì vi era riunita. Dopo questi funesti eventi, domenica 1° ottobre 1944, primo giorno del mese mariano dedicato al canto Rosario, mons. Pezzo pronunciò il solenne voto di dedicare alla Madonna di Fatima il 13 maggio di ogni anno a venire se avesse protetto Bovolone dalla distruzione. La cerimonia si svolse nel pomeriggio. Ci fu un accordo con le autorità locali per organizzare un piano di evacuazione nell’eventualità di un’azione bellica. Fu cosi che il 13 maggio, a partire dal 1945, divenne festa per tutta la comunità religiosa e civile con l’ammissione dei bambini alla Prima Comunione. In quel giorno negozi, uffici, scuole, botteghe artigianali, rimanevano chiusi. Poi si dovette cedere al progresso (la legge n. 54 del marzo 1977 sopprimeva cinque feste religiose per aumentare la produttività sistematica) e la festa del 13 maggio scomparve rimanendo solo la processione serale con la presenza del sindaco e delle autorità civili."













