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Albergatori insoddisfatti dal Decreto Sostegni, De Beni: "Ci sentiamo presi in giro"

"Quello che è stato destinato al settore turismo e alla singola azienda sono solo briciole".

Albergatori insoddisfatti dal Decreto Sostegni, De Beni: "Ci sentiamo presi in giro"
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Il nuovo Decreto Sostegni sta creando del malcontento nell'ambito del settore del turismo tant'è che Federalberghi Garda Veneto ha ribadito: "Ci sentiamo presi in giro".

Albergatori insoddisfatti dal Decreto Sostegni

"Per l’ennesima volta ci sentiamo presi in giro", questo l’amaro sfogo del presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni che puntualizza:

"Siamo ancora una volta di fronte ad un decreto che dimostra la mancanza di volontà ad aiutare il settore turismo. Sono stati comunicati aiuti globali con numeri da capogiro che in qualche modo ci avevano illuso, ma purtroppo alla luce dei fatti, entrando nel particolare e calcolando percentuali, scaglioni e quant’altro ci si rende conto che effettivamente quello che è stato destinato al settore turismo e alla singola azienda sono solo briciole".

Risorse insufficienti

Mancano le risorse e la delusione aumenta. De Beni ha spiegato:

"Siamo delusi e molto amareggiati. Mattarella aveva parlato di un cambio di passo che in realtà non c’è stato, almeno per il nostro settore, e lo stesso premier Draghi nella sua ultima conferenza stampa aveva affermato che il turismo è stato il settore più colpito e che vale la pena continuare a sostenerlo. Con grande rammarico possiamo affermare che le risorse restano palesemente insufficienti e non riusciranno a ridare respiro e fiducia ad un settore tanto provato e tanto importante nel quadro economico nazionale".

Il presidente di Federalberghi Garda Veneto ha poi concluso:

"Abbiamo assistito ad un susseguirsi di governi che hanno messo in piedi delle manovre insufficienti che non ci aiuteranno a sopravvivere.
Ci stiamo preparando ad una stagione che si prospetta ancora più difficile di quella precedente e la gravità della situazione sarà percepita soprattutto il prossimo autunno quando alla fine della seconda stagione pesantemente compromessa, parecchie nostre aziende si troveranno in grave difficoltà e nelle condizioni di valutare una chiusura o una vendita o svendita dell’attività. Questa prospettiva ci preoccupa molto e ci rattrista constatare che da parte del governo non c’è invece la concreta percezione del problema e della della crisi in cui riversano e riverseranno molte aziende turistiche e con esse tutta la forza lavoro".

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