Verona

Ancora nessuna risposta da Conte, Sboarina: "Pronti ad andare a Roma"

Sboarina: "Oggettivamente la cosa sta diventando da preoccupante a più che preoccupante, così non si può andare avanti".

Ancora nessuna risposta da Conte, Sboarina: "Pronti ad andare a Roma"
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Dal premier Conte non è arrivata ancora nessuna conferma di incontro con i sindaci dei Comuni del Veneto che stanno aspettando delle risposte per far notare come essi sono stati duramente colpiti dalla pandemia.

Sindaci uniti e pronti all'azione

Nella conferenza stampa di oggi, martedì 12 maggio 2020, il sindaco di Verona, Federico Sboarina, ha “battuto i pugni sul tavolo” ribadendo l'importanza di riuscire ad avere un incontro con Giuseppe Conte per essere ascoltati e per far notare le problematiche vigenti per quanto riguarda la sofferenza turistica ed economica. Sboarina a tal proposito ha affermato:

Oggettivamente la cosa sta diventando da preoccupante a più che preoccupante, così non si può andare avanti. Con gli altri sindaci dei sette Comuni capoluogo abbiamo fatto un comunicato che richiedeva un incontro con il premier Conte sulla base del presupposto che non c'era stata data una risposta e abbiamo la necessità di incontrare il premier perché la bozza del decreto non racchiude nulla che parli di azioni che diano delle risposte alle richieste nello specifico delle criticità dei nostri Comuni”.

Situazione inaccettabile

Il sindaco di Verona, Federico Sboarina ha proseguito:

“A fronte degli interventi del Governo in generale, noi abbiamo una valenza turistica importantissima, siamo pesantemente in ginocchio. Con nota Ansa di oggi ho saputo che anche il presidente De Caro ha scritto a Conte ribadendo che così non si può andare avanti, che i Comuni non possono sostenere la situazione. Noi stiamo facendo degli sforzi importanti per andare incontro alle esigenze dei cittadini ma senza l'intervento dello Stato il perimetro si fa sempre più stretto”.

I fondi non sono ancora arrivati

Sboarina ha poi concluso:

“È inaccettabile che vada avanti la situazione del decreto maggio o decreto rilancio quando doveva chiamarsi decreto aprile quindi questo denota il ritardo con cui stanno procedendo. I 3 miliardi per i Comuni e i 500milioni per le Province sono insufficienti ma non è solo quello il 'problema', è che non sono ancora arrivati, non ci sono. Ribadisco e lo dico con estrema forza, ieri nel tardo pomeriggio mi ha chiamato il sindaco di Treviso, Mario Conte che è presidente Anci Veneto e ci siamo confrontati sul fatto che così non possiamo andare avanti. Se c'è da andare a Roma anche da non invitati, lo faremo dato che non è stata ancora data una risposta alla nostra richiesta di incontrarlo. Abbiamo più volte sottolineato come i nostri Comuni sono stati colpiti dalla pandemia. Per le nostre specificità siamo veramente una locomotiva per il turismo ma in questo periodo di pandemia, siamo stati pesantemente colpiti. Ritornerò ogni giorno sull'argomento fino a quando non verremo ricevuti o verranno accolti i gridi di dolore, i Comuni rappresentano l'ente locale dove si confrontano ed è il riferimento diretto di ogni singolo cittadino italiano”.

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