Rilancio del settore

Bigon (PD): “Rilanciare l’edilizia? Servono leggi fatte bene. Verona paga anche ritardi antichi”

Quello della lentezza burocratica per Verona è un tema però antico.

Bigon (PD): “Rilanciare l’edilizia? Servono leggi fatte bene. Verona paga anche ritardi antichi”
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L'importanza del rilancio del settore edile. Secondo Anna Maria Bigon servono leggi scritte bene, non a serio rischio impugnazione come Veneto cantiere veloce.

Rilanciare l’edilizia

Anna Maria Bigon, consigliere regionale del Partito Democratico che ha partecipato all’incontro promosso dall’Ordine degli Ingegneri di Verona dedicato al rilancio del settore edile, ha posto una riflessione:

“Se vogliamo davvero aiutare l’edilizia servono leggi scritte bene, non a serio rischio impugnazione come Veneto cantiere veloce. E sul Superbonus l’intasamento degli uffici per smaltire le pratiche è comprensibile, auspichiamo esca presto il decreto del Governo per le assunzioni dedicate da parte dei Comuni”.

Lentezza burocratica

Bigon ha poi aggiunto:

“Le questioni sul tavolo sono tante, ma sappiamo che è un comparto strategico per far ripartire l’economia. Il Superbonus al 110% per le ristrutturazioni è una misura importante che sicuramente darà un forte impulso, come confermano le numerosissime richieste arrivate un po’ in tutti i Comuni. C’è un problema oggettivo con le pratiche, il Governo ha istituito un fondo ad hoc per consentire alle amministrazioni locali di fare assunzioni mirate: a giorni dovrebbe finalmente uscire il decreto. Quello della lentezza burocratica per Verona è un tema però antico, a partire dalla mancata digitalizzazione dell’archivio delle pratiche edilizie: è inaccettabile attendere fino a sei mesi, è ovvio che c’è chi rinuncia. Siamo indietro rispetto ad altre realtà Venete ed è difficile che tutto l’arretrato possa essere smaltito in tempi accettabili: anche qua sono indispensabili nuove assunzioni”.

Ma, a proposito di ‘accelerate’, la consigliera dem mette in guardia sul Pdl Veneto cantiere veloce, riproposto in questa legislatura dopo essere stato accantonato in quella precedente:

“Da più parti vengono segnalati i rischi di incostituzionalità. L’hanno detto sia l’Ufficio legislativo del Consiglio che associazioni distanti tra loro come l’Ance e Italia Nostra, ma la maggioranza non sente ragioni. Sarà così impugnato e sarà perso altro tempo per vie legali: non il modo migliore per venire incontro alle esigenze di un settore”.

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