Il caso

Caso mascherine a 50 centesimi, appello di Federfarma al Governo: "Fate presto"

Bitto scrive a Vecchioni: "Le mascherine acquistate a più di 0,50 euro potreste donarle a chi non prende lo stipendio".

Caso mascherine a 50 centesimi, appello di Federfarma al Governo: "Fate presto"
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A Verona ma anche negli altri paesi, è difficile trovare le mascherine chirurgiche a 0,50 euro, come predisposto dal Governo con l'ultimo dpcm.

La polemica sul prezzo delle mascherine

Sono diversi i cittadini che hanno evidenziato la difficoltà di riuscire a reperire le mascherine chirurgiche a 0,50 euro nelle farmacie e, il portavoce regionale dell’Ente del Terzo Settore ANAS (Associazione Nazionale di Azione Sociale), Francesco Bitto, ha scritto una lettera aperta alla Presidente di Federmarma, Elena Vecchioni, per esprimere il proprio dissenso verso la "polemica" che emerge sui cartelli delle farmacie sulle mascherine a prezzo imposto. Bitto lamenta che in questi cartelli ci si rivolge ai cittadini, che non hanno nessuna colpa, e non direttamente al Governo, oltre a proporre di donare le mascherine acquistate prima del prezzo imposto alle famiglie in difficoltà.

L'appello di Federfarma al Governo

Federfarma Verona chiede al Governo di accelerare la consegna delle mascherine chirurgiche perché le giacenze stanno finendo e attualmente non solo vengono razionate le consegne da parte dei grossisti intermedi, ma anche le farmacie sono costrette a farlo per soddisfare il più alto numero possibile di utenti. Ad una settimana dall'accordo tra il Governo e le 5 ditte fornitrici che ha fissato il costo al pubblico delle mascherine a 0,61 centesimi (0,50 centesimi + IVA), si chiede che seguano i fatti perché a brevissimo il problema della carenza di questi dispositivi medici diventerà pressante e insostenibile. Federfarma Verona con le sue 251 farmacie in linea con Federfarma nazionale sta facendo il possibile e si batterà sempre per poter garantire a tutti i cittadini il diritto di cura e la possibilità di protezione personale tramite le mascherine. A tal proposito, Elena Vecchioni, presidente di Federfarma Verona spiega:

"In questi frenetici giorni siamo stati in stretto contatto e ci siamo confrontati a lungo con la distribuzione intermedia che è in attesa essa stessa di ricevere le mascherine, ma purtroppo, vista la situazione di carenza generalizzata, siamo convinti che serva un intervento deciso e risolutivo da parte del Governo in merito a  certificazione, produzione massiva e successiva distribuzione di questo indispensabile presidio sanitario alle farmacie. La Farmacia veronese vuole continuare ad essere, come sempre, al fianco della popolazione per soddisfare, in qualità di principale front office sanitario di questi dispositivi, la legittima richiesta di tutela della salute da parte del cittadino".

La lettera di Bitto a Federfarma

Il portavoce regionale dell’Ente del Terzo Settore ANAS (Associazione Nazionale di Azione Sociale), Francesco Bitto, ha inviato le seguente lettera a Federfarma:

"Gentile Presidente,
Le scrivo da libero cittadino perché trovo quello che sta accadendo in varie farmacie in giro
per il paese, e mi dicono anche nella provincia scaligera, assolutamente fuori luogo, visti i problemi che stanno affrontando milioni di famiglie italiane. Mi riferisco ai cartelli che invitano la clientela a rivolgersi, per le mascherine a 50 centesimi, al Governo approntati con un tono sprezzante e infastidito, rivolgendosi alla clientela che nessuna colpa ha di tutto ciò (a parer mio bisognerebbe rivolgersi al Governo non ai cittadini).

Per il ruolo che rivesto, sono portavoce regionale di un Ente del Terzo Settore (l’Associazione Nazionale di Azione Sociale) vengo a conoscenza costantemente di situazioni di disagio sociale, di famiglie in difficolta e che, in quest’ultimo periodo, sono lievitate a causa della crisi sanitaria in atto. Come le sarà noto c’è una categoria di lavoratori, compresi imprenditori di piccole e medie imprese, che hanno ridotto, negli ultimi mesi, notevolmente le proprie entrate le quali oggi risultano molto prossime allo zero. Detto ciò e lungi da me entrare nel dettaglio di attività commerciali, quello che sono le farmacie, che non hanno mai in questa emergenza visto giorni di chiusura, senza voler far le pulci al bilancio di queste attività e degli investimenti che abbiano potuto fare per comprare le mascherine usa e getta di cui si discute, ma mi risulta difficoltoso credere che se venisse meno il guadagno delle sole mascherine acquistate a più di 0,50 di euro, tali attività commerciali potrebbero andare in grave difficoltà, sinceramente mi risulta molto difficile crederlo. Pertanto dinnanzi ad un’emergenza che sta portando milioni di famiglie a far fatica a mettere sul tavolo un “tozzo di pane”, porre in essere una lamentela di questo genere mi sembra decisamente fuori da ogni logica e poco rispettoso di chi sta vivendo la crisi attuale con elevatissimo disagio.

A seguito di quanto espresso Le chiedo, per quello che è in suo potere, di voler partecipare questo disagio, che Le assicuro non sono l’unico a provare, agli associati che rappresenta e le lancio un’idea, le farmacie potrebbero, con un gesto di cuore, donare le mascherine che hanno acquistato a più di 0,50 € a coloro che non hanno reddito da 2 mesi, agari contattando le associazioni di categoria per la distribuzione (operazione che tra l’altro anche sotto il profilo del bilancio potrebbe dare un rientro in termini di detrazione divenendo donazioni), sarebbe un bellissimo gesto che andrebbe in contrapposizione a chi, con il proprio atteggiamento di protesta nei confronti del Governo, a mio parere, non sta giovando all’immagine delle farmacie. Ringrazio Lei per l’attenzione e prego di rivolgere il mio
ringraziamento alle farmacie che continuano a lavorare senza lamentarsi troppo di qualche guadagno in meno che mi risultano essere la maggior parte".

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