Commercio, vendite al dettaglio in crescita

Negativo però il clima di fiducia degli imprenditori per i prossimi tre mesi. Il saldo tra chi prevede un aumento e chi una diminuzione del volume d’affari crolla a -17,2 punti percentuali

Commercio, vendite al dettaglio in crescita
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Negativo però il clima di fiducia degli imprenditori per i prossimi tre mesi. Il saldo tra chi prevede un aumento e chi una diminuzione del volume d’affari crolla a -17,2 punti percentuali

Nel secondo trimestre 2016, sulla base dell’indagine VenetoCongiunturacondotta su un campione di 799 imprese con almeno 3 addetti, le vendite al dettaglio hanno registrato unaumento del +1,1%rispetto al corrispondente periodo del 2015.

Rispetto al trimestre precedente anche l’indice destagionalizzato ha registrato una variazione del +1,2% (+3,4% il dato congiunturale grezzo). La rilevazione trimestrale è realizzata da Unioncamere del Veneto in collaborazione con Confcommercio Veneto nell’ambito dell’Osservatorio congiunturale sul commercio al dettaglio in Veneto.

La dinamica positiva delle vendite è ascrivibile in particolare al fatturato dei supermercati e grandi magazzini (+1,5%), seguiti dal commercio al dettaglio non alimentare (+0,6%). Performance negativa invece per gli esercizi al dettaglio alimentare con una flessione del -0,9%. Sotto il profilo dimensionale, le vendite hanno mostrato performance migliori negli esercizi di medie e grandi superfici (+2,5%), mentre quelli di piccola dimensione hanno evidenziato una tendenza negativa del -2,7%.

I prezzi di vendita hanno segnato una lieve diminuzione (-0,1%) rispetto al trimestre precedente (+0,2%). Per quanto riguarda i gruppi merceologici, i prezzi sono risultati in aumento per il commercio al dettaglio non alimentare (+0,5%) e per quello alimentare (+0,3%). Negativa invece la variazione per supermercati, iper e grandi magazzini (-0,5%). A livello dimensionale leggero aumento del +0,2% per gli esercizi di piccola superficie mentre medie e grandi aree commerciali hanno registrato una flessione del -0,2%. Gli ordinativi, dopo oltre un anno col segno positivo, sono tornati in diminuzione del -0,3%. La principale flessione ha riguardato il commercio al dettaglio non alimentare (-0,6%), ma anche l’alimentare (-0,2%).

Indicatori stabili per supermercati, iper e grandi magazzini, al contrario le aree commerciali più piccole hanno messo a segno un – 1,2%. L’occupazione ha registrato un aumento del +0,7% su base annua, confermando la dinamica positiva dello scorso trimestre (+1,8%). L’aumento si è registrato principalmente nei supermercati, iper e grandi magazzini (+2,1%), al contrario nel commercio al dettaglio alimentare e non alimentare il calo è stato rispettivamente del -1,2% e del -0,9%. Le aree di media e grande dimensione hanno registrato un aumento del +1,8% a fronte della dinamica delle strutture di piccola dimensione che hanno segnato una variazione negativa del -1,2%.

Torna negativo il clima di fiducia degli imprenditori per i prossimi tre mesi. Il saldo tra chi prevede un aumento e chi una diminuzione del volume d’affari crolla a -17,2 punti percentuali (+1 p.p. nel trimestre precedente), al pari degli ordini che registrano un -22 p.p. (-4,8 p.p. precedente). Peggiora pure il saldo dell’occupazione che si attesta a -3,7 p.p. contro il +2,5 p.p. precedente, mentre sul versante dei prezzi di vendita gli imprenditori si aspettano un calo di -5 p.p. rispetto alle previsioni di aumento dello scorso trimestre.

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