Comune e grande distribuzione al lavoro per sostenere le famiglie in difficoltà: ipotesi family card
Dagli ultimi dati del Comune di Verona, raccolti durante l’assegnazione dei contributi per il caro-bollette, il 55% degli attuali richiedenti è sconosciuto ai Servizi sociali comunali.
Aumentano le famiglie in difficoltà, cresce il fronte della solidarietà per garantire a tutti il paniere dei generi alimentari essenziali. E nasce una sorta di ‘Patto per la città’ pubblico-privato fatto di tre step.
Comune e grande distribuzione al lavoro per sostenere le famiglie in difficoltà
Primo, il rilascio di una ‘family card’ che certifichi una reale difficoltà economica.
Secondo, la raccolta di generi alimentari ad hoc per i veronesi che faticano ad arrivare alla fine del mese. Terzo, il lancio di una campagna informativa assieme alle realtà aderenti.
Il sindaco Federico Sboarina ha chiamato a raccolta i rappresentanti della grande distribuzione veronese e delle associazioni di categoria, per affrontare congiuntamente la crisi che sta colpendo tante famiglie scaligere, vessate dall’aumento dei prezzi e delle bollette.
Un tavolo di lavoro attorno al quale sono state condivise diverse idee. Come successo negli ultimi anni, davanti all’ennesima complessità, la città risponde per far fronte ad una crisi economica che si sta allargando: generata dalla pandemia, aggravata dall’aumento dei costi e ora anche dalla guerra.
In Municipio, erano presenti Dorothea Liebscher di Lidl, Lorenzo Rossetto dell’omonima catena, Marco Mion di Migross, Paolo Caldana di Confcommercio e Paolo Bissoli di Confesercenti.
Aiutare in modo concreto
Tre i punti emersi nel corso dell’incontro, iniziative che potrebbero portare a operazioni concrete per sostenere le famiglie in difficoltà. Dagli ultimi dati del Comune di Verona, raccolti durante l’assegnazione dei contributi per il caro-bollette, il 55% degli attuali richiedenti è sconosciuto ai Servizi sociali comunali. Il 51% delle domande arriva da persone nella fascia d’età 41-60 anni, uomini e donne in età lavorativa. Il 20% è invece over 65. Due le fasce che risentono maggiormente dei rincari: gli adulti soli con figli a carico e gli anziani.
Family Card
Il Comune di Verona, con i parametri studiati dal nuovo Osservatorio, potrebbe identificare i nuclei che realmente necessitano di un sostegno. Famiglie che non sono più quelle con Isee sotto i 9 mila euro, ma anche con redditi più alti che non riescono a far fronte all’aumento del costo della vita. La card costituirebbe una sorta di ‘garanzia’ affinchè i prodotti finiscano nelle mani giuste.
Raccolta nei supermercati
I punti di distribuzione potrebbero attivare, in particolari giornate, la raccolta di cibo da destinare ai veronesi possessori di ‘family card’ del Comune. In questo modo, i cittadini con maggior potere d’acquisto potrebbero sostenere nel concreto i vicini di casa davvero bisognosi, sicuri che gli aiuti andrebbero a buon fine. Un’operazione che potrebbe chiamare in causa anche la Caritas con gli Empori della Solidarietà.
Campagna informativa
Una volta definiti i primi due step, il Comune potrebbe avviare una campagna per far conoscere tutte le iniziative promosse dai supermercati e dalle associazioni di categoria coinvolte, affinchè le informazioni arrivino a tutti i cittadini.
“Un tavolo di lavoro davvero proficuo, come sempre Verona risponde concretamente agli appelli di solidarietà, a maggior ragione oggi con tanti nostri concittadini in difficoltà – ha detto il sindaco Sboarina -. Siamo consapevoli di non poter risolvere il problema, servirebbero infatti interventi e politiche strutturali del Governo, ma siamo chiamati a fare la nostra parte. Per questo ho voluto parlare direttamente con i rappresentanti della grande distribuzione e delle associazioni di categoria, assieme possiamo ideare azioni concrete che aiutino chi è maggiormente in crisi. Purtroppo la situazione attuale ha incrementato il divario sociale e serve un fronte comune. Lo vediamo anche con la vendita dei biglietti in Arena, a parità di periodo sono aumentate le richieste per i posti in platea, che sono i più costosi, mentre calano quelle per le gradinate. Questo significa che ci sono famiglie o persone benestanti che poco risentono della crisi, mentre la maggior parte dei nuclei ‘normali’, quelli che prima arrivavano a fine mese con uno stipendio, sono realmente in difficoltà. È a quelli che oggi dobbiamo pensare. Il Comune potrebbe fare da garante, certificando le reali esigenze dei veronesi colpiti dall’aumento dei costi, e supportando le iniziative dei negozi di alimentari. Quello di oggi è stato solo il primo incontro, a breve definiremo le prime azioni concrete, augurandoci che anche chi non era presente possa presto unirsi per allargare il cerchio della solidarietà”.