In provincia di Verona

Confartigianato Verona: "Attività di acconciatura ed estetica hanno perso il 25% del fatturato"

Con la soglia del 30% del calo dei ricavi soltanto 28 imprese su 100 potranno accedere al contributo a fondo perduto.

Confartigianato Verona: "Attività di acconciatura ed estetica hanno perso il 25% del fatturato"
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Autorizzare le imprese di acconciatura ed estetica ad aprire nelle zone rosse, massima determinazione nella lotta all’abusivismo dilagante, aumentare le risorse per i contributi a fondo perduto e rivederne i criteri di assegnazione per evitare discriminazioni.

Consegnate 50mila firme al ministro Gelmini

Sono le richieste presentate al ministro per gli Affari Regionali e Autonomie, Mariastella Gelmini, da una delegazione delle imprese del settore aderenti a Confartigianato, Cna e Casartigiani, insieme alla simbolica consegna delle oltre 50mila firme raccolte con una petizione promossa per sollecitare l’intervento del Governo a favore di un comparto che conta, a livello nazionale, oltre 150mila imprese e più di 300mila addetti. Roberto Iraci Sareri, Presidente di Confartigianato Imprese Verona ha spiegato:

In provincia di Verona parliamo di 2.775 attività, che danno lavoro a 5.263 addetti, e che hanno sempre assicurato la rigorosa osservanza dei protocolli igienico-sanitari e non è un caso che saloni di acconciatura e centri estetici non ci risulta abbiano rappresentato fonte di contagio. L’organizzazione e le modalità di svolgimento dei servizi di acconciatura ed estetica, inoltre, in virtù del sistema di prenotazione adottato, non provocano assembramenti”.

La piaga dell’abusivismo

Carolina Calmetta, Presidente di Confartigianato Benessere Verona ha spiegato:

“La chiusura delle attività in zona rossa, alimenta la piaga dell’abusivismo generando gravi danni economici alle imprese regolari, già stremate dalla crisi e favorendo la diffusione dei contagi a causa della non applicazione dei protocolli e delle misure di sicurezza”.

Perdita di fatturato

Le Confederazioni artigiane, inoltre, hanno chiesto al Governo di modificare i criteri previsti nel Decreto sostegni per l’erogazione dei contributi a fondo perduto. Il presidente Iraci Sareri ha concluso:

“Dall’analisi sulla contabilità delle imprese associate emerge che il 94% delle attività di acconciatura ed estetica ha accusato, l’anno scorso, una perdita media del fatturato del 25%. Con la soglia del 30% del calo dei ricavi soltanto 28 imprese su 100 potranno accedere al contributo, una evidente discriminazione nei confronti di migliaia di imprese. Ampliare la platea dei beneficiari e incrementare la dotazione di risorse per gli indennizzi rappresentano l’unica risposta allo stato di incertezza e di malessere delle imprese e per scongiurare la condanna a morte di molte attività”.

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