I veronesi spendono alla settimana 60 euro per prodotti alimentari

E’ questo l’identikit del consumatore medio del mercato a kilometro zero secondo un’analisi di Coldiretti Verona eseguita in città e provincia

I veronesi spendono alla settimana 60 euro per prodotti alimentari
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E’ questo l’identikit del consumatore medio del mercato a kilometro zero secondo un’analisi di Coldiretti Verona eseguita in città e provincia

Donna (60,3%), uomo (39,7%) con un’età compresa tra i 45 e 54 anni, scolarità medio e medio-alta: il 52,2% è diplomato o laureato. Il 45% è occupato, mentre il 25% è pensionato, il restante 30% casalinga o inoccupato. Spende in media alla settimana 60 euro per prodotti alimentari e tra i 15 e 17 euro al mercato di Campagna Amica che visita una volta alla settimana (65%).

E’ questo l’identikit del consumatore medio del mercato a kilometro zero secondo un’analisi di Coldiretti Verona eseguita in città e provincia e diffuso in occasione della Festa di Primavera.

Dallo studio “Le abitudini dei veronesi al mercato a km zero” è altresì emerso che il nuclei familiari dei consumatori tipo veronese sono per il 30% composti da due persone, 16% composti da tre persone, 26% da quattro persone e il restante 28% da cinque e più persone. I consumatori veronesi acquistano per lo più verdura e frutta, formaggi, uova, salumi e insaccati, carne, riso e miele. Le ragioni della spesa nei mercati sono legate alla volontà di mangiare cibi sani, provenienti dal territorio, raccogliere informazioni su ciò che si mangia e essere rassicurati dai produttori su quello che si porta in tavola. Mangiare, dicono gli intervistati, è del resto un piacere. L’85% consiglierebbe il farmer market a parenti e amici. La soddisfazione dei consumatori dei mercati a kilometro zero è per il 80% alta, cioè corrispondente a un voto 10, il 20% è media e medio-alta cioè pari a un 7.

Nel 2016 i 25 mercati di cui 9 in città e 16 nella provincia veronese hanno raggiunto i 14.000 frequentatori abituali all’anno con oltre 100 aziende agricole del territorio che vi aderiscono, a rotazione.

Nell'ultimo decennio gli acquisti effettuati direttamente dagli agricoltori hanno fatto registrare un sensibile aumento, da ricondurre soprattutto all’attenzione per il benessere e per la salute, ma anche alla accresciuta sensibilità verso la sostenibilità ambientale e alla volontà di difendere e valorizzare l’economia e l’occupazione del proprio territorio. L’80% degli veronesi considera l’acquisto di prodotti alimentari direttamente nei mercati degli agricoltori sicuro con una percentuale che è superiore del 23% rispetto ai supermercati e del 15% rispetto al dettaglio tradizionale. Non è un caso che l’81% degli italiani se fosse libero di scegliere preferirebbe comperare la frutta direttamente dagli agricoltori e l’88% degli italiani vorrebbe avere un mercato vicino a casa per avere più possibilità di scelta ed acquisto, secondo un’Indagine Campagna Amica su dati Ipr marketing. 

Nei mercati degli agricoltori è possibile trovare specialità del passato a rischio di estinzione che sono state salvate grazie all’importante azione di recupero degli agricoltori e che non trovano spazi nei normali canali di vendita dove prevalgono rigidi criteri dettati dalla necessità di standardizzazione e di grandi quantità offerte. Pensiamo, ad esempio al “Melo Decio” o alla composta di mela cotogna, frutti e prodotti tipici del passato ma ancora apprezzati dai consumatori che però non hanno spazio nei tradizionali canali di vendita dove prevalgono i rigidi criteri dettati dalla standardizzazione. I mercati, poi, si sono trasformati nel tempo da luoghi di commercio a momenti di aggregazione, svago e socializzazione. 

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