Dati alla mano

Imprese commerciali e turistiche Verona, CGIL e FILCAMS: "Il 33,5 % sono dipendenti sospesi"

Serve un sostegno concreto a tutte le persone che sono costrette a rimanere a casa dal lavoro

Imprese commerciali e turistiche Verona, CGIL e FILCAMS: "Il 33,5 % sono dipendenti sospesi"
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E' forte la preoccupazione del sindacato CGIL  e FILCAMS CGIL sul futuro di un comparto che occupa molte persone e rappresenta una parte importante dell’economia veronese.

Timori per imprese commerciali e turistiche

La Segreteria Cgil Verona, di concerto con Filcams Cgil Verona, categoria dei lavoratori del commercio ha illustrato i dati dell’andamento del commercio e turismo. Nella giornata di oggi, mercoledì 6 maggio 2020 si è svolta una videoconferenza con il segretario generale CGIL Verona, Stefano Facci e con il segretario generale FILCAMS CGIL, Andrea Lovisetto che hanno reso noto quali sono le preoccupazioni del sindacato sul futuro del comparto che occupa molte persone e rappresenta una parte importante dell’economia veronese. E' emerso che:

"Serve un sostegno concreto a tutte le persone che sono costrette a rimanere a casa dal lavoro, compresi quelli attualmente esclusi come il commercio (commesse ecc.) stagionale che non è considerato come il turismo stagionale, e chi lavora nei parchi di divertimento".

I dati Istat

La fotografia dell’ISTAT sulle imprese veronesi presenta i seguenti numeri:

  • 96.514 imprese registrate al 31 dicembre 2018 di cui 86.062 attive le unità locali sono 116.375 di cui 104.856 attive;
  • 21,0% del totale imprese (quindi 20.237 imprese) operano nel Commercio di cui 2.490 imprese nel Commercio ingrosso e dettaglio e riparazione di auto e motori cui 8.480 imprese nel Commercio all'ingrosso (escluso autoveicoli e motocicli) di cui 9.411 imprese nel Commercio al dettaglio (escluso autoveicoli e motocicli);
  • 7,4% (7.096 imprese) operano nei servizi di alloggio e ristorazione (alberghi, bar, ristoranti).

Il totale dei dipendenti di queste imprese commerciali e turistiche ammontano a 104.009 e attualmente ne risultano sospesi 49.101. Il comparto vede quindi il 33,5 % circa dei dipendenti sospesi e il 66,5% circa in continuità lavorativa durante tutta l’emergenza.

Definire le priorità

Il segretario generale CGIL Verona, Stefano Facci e con il segretario generale FILCAMS CGIL, Andrea Lovisetto hanno spiegato:

"Ora con la fase due servirà verificare quanti riprenderanno il lavoro e con quali modalità. Andrà inevitabilmente considerata la priorità della sicurezza sul lavoro che a sua volta diventa sicurezza per i clienti. Andranno ripensati gli orari di presenza al lavoro, si dovrà considerare anche la gestione dei carichi famigliari in assenza di servizi estivi per i figli. Il tema della conciliazioni tempi di vita e di lavoro assumerà ancor più valenza e necessità di risposte concrete. La fase due mette a nudo tutte le difficoltà presenti in questo periodo inedito. Come avvenuto in altri momenti storici, a nostro avviso solo una condivisione tra parti sociali del percorso di ripartenza e di ripresa dell’economia può garantire un orizzonte migliore. Ritrovarsi attorno ad un tavolo associazioni delle imprese e dei lavoratori con gli enti pubblici interessati è possibile individuare i giusti equilibri di sostegno allo sviluppo sostenibile delle imprese, dell’occupazione e delle tutele per chi lavora".

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