La bolletta dell'acqua a Verona aumenta, ma solo del 6% (ed è una delle città meno care)
I rincari sono il frutto degli investimenti per la realizzazione di infrastutture mancanti
Il rincaro prezzi non risparmia neppure beni essenziali come l’acqua. Così, dal 2021 al 2023 gli incrementi sono stati del 14,1% su Acque Veronesi Scarl e del 15,6% su AGS, ma in realtà, Verona è tra le meno care in Veneto e sotto la media italiana: 1 centesimo equivalgono a 5 litri di acqua.
Ragione degli aumenti
Tali aumenti sono stati però fondamentali per la realizzazione di interventi infrastrutturali per 600 milioni di euro a partire dal 2006 - che equivalgono a circa 37 euro per abitante all’anno - in seguito alla riforma del servizio idrico integrato, la quale ha portato a un unico organismo di controllo, Ato Veronese, assieme ai due gestori di Acque Veronesi e Azienda Gardesana.
L'indagine di Altroconsumo
In risultato a un’indagine a livello nazionale svolta da Altroconsumo nel dicembre 2023, una famiglia composta da tre persone consuma in media 182 metri cubi d’acqua all’anno, cioè 166 litri d’acqua al giorno a testa, come riportato dai dati Istat, spendendo in media 466 euro, il 9,5% in più rispetto a due anni fa. Nell’edizione precedente della ricerca, si era evidenziato un aumento del 9,7% nell’arco di quattro anni e non due.
Per quanto riguarda Verona, su un totale di 85 città analizzate, questa vede una posizione mediana di 394 euro di spesa annua di acqua, mentre il costo più elevato si concentra maggiormente nelle province della Toscana come Siena, Grosseto, Pisa, Livorno e Arezzo. Leggermente inferiore a Verona, il prezzo a Padova e Venezia, corrispettivamente per 391 e 325 euro.
“Se si vuole dotare i cittadini di acqua pulita e sicura bisogna come prima cosa depurare l’acqua che già c’è nelle falde, e che è prelevata e portata nelle nostre case – dichiara il presidente dell’ATO Veronese Bruno Fanton – e, in secondo luogo, bisogna estendere le reti portando l’acqua dove manca. In terzo luogo, le reti vanno manutentate e sostituite dove presentano problemi. Da una parte ci sono i finanziamenti regionali e nazionali, tra cui il PNRR, dall’altra è necessario auto finanziarci, anche per avere una forma di autonomia: se aumenti ci saranno, dovranno essere sostenibili e non opprimenti. Noi, come ATO Veronese, vigiliamo su questo”.
Ma, la bolletta dell'acqua a Verona è costata mediamente 273,6 euro, per un’utenza con consumo medio di 140 metri cubi/anno, dunque minore rispetto al valore utilizzato da Altroconsumo.
“L’incremento delle tariffe è collegato, infatti, in modo specifico, alla realizzazione delle infrastrutture che ancora sono mancanti: nuovi acquedotti, nuove reti fognarie e nuovi impianti di depurazione, ai quali si aggiungono gli interventi di potenziamento e di manutenzione straordinaria degli impianti e delle reti esistenti”, spiega il presidente dell’ATO Veronese.
La situazione nel veronese
Nell’ambito della provincia su territorio veronese, si è registrato un aumento in bolletta che va dal 5% al 6% l’anno a partire dal 2012, con picchi anche all’8%.
Analizzando i costi delle bollette del 2022 e quelle del 2023, per Acque Veronesi si è passati a un rincaro di 22,72 euro per una famiglia media in riferimento al consumo di 175 metri cubi d'acqua. Mentre per Ags l'aumento dal 2022 al 2023 è stato di 25,24 euro per nucleo famigliare medio.
Per quest'anno, si prevede un aumento attorno al 6%-7% annuo, ma ARERA tiene a precisare che con la delibera n. 639 del 28 dicembre 2023 è stato emanato il metodo per il calcolo delle tariffe per i prossimi sei anni, a partire dal 2024, il quale sarà mirato ad assicurare risorse per erogare i servizi idrici e realizzare ulteriori infrastrutture, che saranno potenziate anche grazie ai fondi PNRR di recente destinati al territorio veronese.