Verona

Lungadige Attiraglio: con la variante 29, parco e abitazioni al posto dello stabilimentto industriale

L’area industriale di circa 70mila metri quadrati, di cui 26mila coperti, è pronta a passare a nuova vita.

Lungadige Attiraglio: con la variante 29, parco e abitazioni al posto dello stabilimentto industriale
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Un esempio di rigenerazione urbana che non parte da situazioni di degrado e abbandono, ma che trova nei principi della sostenibilità e della qualità della vita la sua sintesi perfetta. Grazie alla Variante 29 sorgeranno un parco e delle abitazione a Lungadige Attiraglio al posto dello stabilimennto industriale.

Lungadige Attiraglio, parte la rigenerazione

Al civico 67 di Lungadige Attiraglio, a pochi passi da Parona, ha la sua base storica l’Isap Packaging, stabilimento industriale specializzato nella produzione di stoviglie e imballaggi per alimenti attraverso la trasformazione di plastica e bioplastica.

Un’attività nata nel 1963, notevolmente sviluppatasi nel corso degli anni e che oggi, alla luce delle nuove normative europee, necessita di spazi più idonei di quelli attuali, che tra l’altro insistono all’interno del Parco dell’Adige. Una collocazione che andava bene negli anni Settanta, per agevolare i lavoratori in una città in via di sviluppo, ma che oggi stride fortemente con la visione urbanistica dell’Amministrazione.

Un'area di 70mila metr quadrati

L’area industriale di circa 70 mila metri quadrati, di cui 26 mila coperti, è pronta quindi a passare a nuova vita, lasciando il posto ad un ecoquartiere residenziale destinato a diventare modello di riferimento di rigenerazione urbana sostenibile, immerso nel verde, laddove quello privato si connette all’adiacente area boschiva di proprietà pubblica, per uno spazio aperto a tutta la città.

Un’opportunità che trova nella Variante 29 la possibilità di concretizzarsi. La proprietà dell’area ha infatti aderito con entusiasmo alla specifica manifestazione di’interesse, individuando nella Variante lo strumento idoneo per raggiungere gli obiettivi di crescita e sostenibilità dell’azienda.

Il progetto

La proposta di progetto, ancora in fase preliminare, prevede la demolizione totale degli stabilimenti attualmente presenti, circa 190 mila metri quadrati, con la sostituzione di altrettanta superficie coperta per edifici residenziali, senza quindi consumo di nuovo suolo. Non sarà necessario alcun intervento di bonifica, l’area si presenta infatti integra e priva di rischi di contaminazione.

Contestualmente, la produzione industriale sarà trasferita in un’area localizzata in un Comune adiacente a quello di Verona, che consentirebbe di avere le superfici produttive adeguate alle nuove esigenze tecnologiche e in misura sufficiente anche a garantire sviluppi di medio e lungo termine. Tra i vantaggi per la proprietà, anche la riduzione dei costi di produzione e logistici e migliori condizioni di lavoro per i 300 dipendenti dell’azienda.

Dal canto suo il Comune ci guadagna il recupero di un’area vincolata paesaggisticamente, a ridosso dell’Adige, con la valorizzazione degli elementi naturali oggi penalizzati dall’insediamento produttivo. La quota di residenziale prevista non andrà ad inficiare sull’ambito di tutela, che anzi sarà valorizzato dal concept fortemente sostenibile che caratterizzeranno le abitazioni e l’ambito circostante.
Valore aggiunto, il grande parco che verrà creato a beneficio di tutta la comunità, che vedrà la connessione della parte privata con la vasta area boschiva limitrofa, di proprietà del Comune.

Sostenibilità della migliore qualità di vita

Il sopralluogo del sindaco Federico Sbaorina insieme all’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala. Presenti il direttore generale di Isap Packaging Bruno Spozio e il progettista l’architetto Giuseppe Cappochin. Il primo cittadino ha affermato:

“Questa proposta rappresenta al meglio lo spirito della Variante 29, la cui ratio fonda sui principi della sostenibilità e della migliore qualità della vita. Qui non ci sono edifici abbandonati da togliere al degrado, ne aree dismesse da rigenerare, bensì un’azienda le cui attuali esigenze produttive mal si sposano con i vincoli di un’area all’interno del Parco dell’Adige. Significativa dal punto di vista ambientale anche la volontà della proprietà di una riconversione della produzione, in una nuova collocazione che non solo punta a mantenere se non aumentare i posti di lavoro ma prevede una riqualificazione dell’area che meglio si sposa con le dinamiche naturalistiche. Tutto questo nell’ottica di un cambiamento che siamo noi a governare, come Amministrazione e come città, siamo a noi decidere le destinazioni d’uso, cosa sorge e dove, in linea con gli indirizzi che abbiamo studiato per dare a Verona una grande occasione di rilancio. E il grande interesse da parte degli investitori conferma che il percorso intrapreso è quello giusto, non più basato su una pianificazione urbanistica vecchio stile ma su una valutazione d’insieme che punta a valorizzare ogni parte del territorio in modo omogeneo e secondo criteri di sostenibilità”.

Segala ha concluso:

“Sono molti e diversi gli aspetti interessanti di questa manifestazione d’interesse. Anzitutto la vastità dell’area, 70 mila metri quadrati tra Parona e il centro cittadino; quindi la collocazione in un contesto unico come il Parco dell’Adige, che verrebbe certamente valorizzato da un contesto diverso rispetto a quello industriale. Infine la presenza al confine ovest di una vasta area boschiva del Comune, che certamente verrà utilizzata per ampliare ulteriormente l’offerta del verde pubblico. Bene anche i tempi suggeriti dalla proprietà, che vuole procedere celermente con gli step successivi”.

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