Nel Veronese a rischio 14mila micro e piccole imprese, Sareri: "Nessuna chiuda a causa delle bollette!”
Per Confartigianato risparmi ed equità potranno essere raggiunti con la riforma della tassazione dell’energia.
La folle corsa dei prezzi di gas ed elettricità non ammette esitazioni.
Nel Veronese a rischio 14mila micro e piccole imprese
Confartigianato Imprese Veneto, con tutte le sette associazioni provinciali, lo dicono chiaro e tondo:
“Rischiamo una situazione drammatica per le imprese. Per questo partiamo con una campagna stampa e social con cui il Sistema Confartigianato regionale, forte delle sue rappresentanze territoriali e dei loro 140 sportelli distribuiti in tutta la regione, si mette a disposizione di tutti gli imprenditori, associati e non, con task force dedicate ad affrontare il dramma del caro bollette da diverse angolazioni: sindacale, lavoro, credito, fiscale e di servizi dedicati come il consorzio Caem per la fornitura di energia elettrica e gas”.
“Da nostre stime – afferma il Presidente di Confartigianato Imprese Verona, Roberto Iraci Sareri –, in provincia sono a rischio diretto 14 mila 800 micro e piccole imprese, che danno lavoro ad oltre 78 mila addetti, il 23,3% degli occupati delle imprese del territorio, di 43 settori. In regione si parla di 76 mila e 500 Mpi con 375 mila e 500 addetti (il 22,4% degli occupati). Servono interventi immediati, ma anche altrettanto rapide riforme strutturali per riportare i prezzi dell’energia sotto controllo e scongiurare una crisi senza precedenti. Artigiani e piccoli imprenditori veneti hanno già pagato oltre 2,1 miliardi di euro in più negli ultimi 12 mesi e la cifra rischia di raddoppiare a 4,2 miliardi entro fine anno. Cifre pesanti come macigni sul futuro delle aziende che, oltre a pagare le conseguenze della guerra in Ucraina e le speculazioni partite ben prima, subiscono le fragilità della nostra politica energetica”.
Le attività a rischio
Le attività più esposte alla minaccia del lockdown energetico e addirittura della chiusura sono quelle energy intensive: ceramica, vetro, cemento, carta, metallurgia, chimica, raffinazione del petrolio, alimentare, bevande, farmaceutica, gomma e materie plastiche e prodotti in metallo.
Ma i rincari dei prezzi dell’energia fanno soffrire anche altri 16 comparti manifatturieri in cui spiccano il tessile, la lavorazione del legno, le attività di stampa, la produzione di accumulatori elettrici e di apparecchi per uso domestico, di motori e accessori per auto, la fornitura e gestione di acqua e rifiuti.
“Si parla, però, di fredde percentuali e statistiche – aggiunge Iraci Sareri –, perché la verità è che tutte le imprese, nessuna esclusa, si ritrovano con bollette quadruplicate. Una gastronomia, un salone di acconciatura, un autoriparatore, una pizzeria al taglio, solo per citare alcuni esempi, quanto possono andare avanti con tariffe incontrollabili, ora e nei prossimi mesi?”.
“Abbiamo fatto, stiamo facendo e faremo la massima pressione locale, regionale e nazionale –aggiunge Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Veneto – per ottenere sia la riduzione del prezzo del gas sia interventi pubblici per abbattere i costi in bolletta. Siamo di fatto in ‘guerra’! Ci aspettiamo quindi risposte adeguate da un Governo che gestisce 1.000 miliardi di spesa annuale pubblica e vanta un credito di 1.100 miliardi di credito erariale. C’è lo spazio per recuperare quanto serve per confermare e potenziare le misure già attuate da questo Esecutivo: azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, proroga e ampliamento del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gasivore. Inoltre va fissato un tetto europeo al prezzo del gas e va recuperato il gettito calcolato sugli extraprofitti, per non aggravare la situazione del bilancio pubblico. In questo contesto di emergenza chiediamo anche che siano azzerate le pratiche relative all’installazione di impianti di autoproduzione e autoconsumo”.
Risparmi ed equità
“Oltre a ciò – riprende il veronese Iraci Sareri – la nostra associazione è al fianco delle imprese. Abbiamo raggruppato in un team d’emergenza tutti i servizi che possono aiutare gli imprenditori ad affrontare questa difficile situazione, attraverso, ad esempio, la consulenza per gli acquisti di energia, sia per le imprese sia per le famiglie, grazie al consorzio Caem e alla convezione con Agsm Aim Energia, che fino ad ora hanno consentito un significativo risparmio agli associati; ci sono poi la consulenza per accordi aziendali in materia di flessibilità negli orari di lavoro finalizzati alla riduzione dei consumi; la disponibilità attraverso FSBA, di erogazione di ammortizzatori nel caso di eventuali interruzioni lavorative; il finanziamento, attraverso le convenzioni bancarie con i Confidi, dei fabbisogni di liquidità per il pagamento delle bollette; la consulenza specialistica per l’efficientamento energetico e la riduzione dei costi; l’assistenza per interventi per l’autoconsumo e l’avvio di comunità energetiche; l’assistenza nelle pratiche per ottenere credito d’imposta energetico e ogni altro ristoro, oltre all’accesso a bandi e contributi; l’adozione di un manuale di buone pratiche per il risparmio energetico, anche in vista di misure di razionamento”.
Per Confartigianato, infine, risparmi ed equità potranno essere raggiunti con la riforma della tassazione dell’energia:
“Che oggi tocca il 51% della bolletta – conclude il presidente provinciale Roberto Iraci Sareri – e che, paradosso tutto italiano, penalizza con maggiori oneri e un assurdo meccanismo di imposizione fiscale e parafiscale proprio le piccole imprese che consumano meno, in barba al principio ‘chi inquina paga’. In pratica, si tratta di intervenire sulle voci della bolletta, azzerando progressivamente la componente degli oneri generali di sistema che dovrà essere finanziata da altre fonti di gettito. E redistribuendo gli oneri delle bollette a carico delle diverse tipologie di utenti secondo un principio proporzionale all’effettiva entità dei consumi”.