Emergenza Covid-19

Sboarina: "Dpcm deludente, non va incontro alle richieste delle categorie economiche"

Il sindaco di Verona puntualizza: "Il dpcm non va incontro alle richieste delle categorie economiche, dei cittadini"

Sboarina: "Dpcm deludente, non va incontro alle richieste delle categorie economiche"
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Il commento del sindaco di Verona, Federico Sboarina in merito al nuovo Dpcm.

Un Dpcm che non va incontro alle richieste

Durante la conferenza stampa di oggi, lunedì 27 aprile 2020, il sindaco di Verona, Federico Sboarina, ha parlato del nuovo Dpcm che è stato presentato nella serata di ieri, domenica 26 aprile 2020. A tal proposito il sindaco ha affermato:

"Fuori da ogni polemica o da commenti rispetto alle misure messe in campo, posso dire che il dpcm è deludente. Per usare eufemismo. Non va incontro alle richieste delle categorie economiche, dei cittadini, poco cambia dal 4 al 17 maggio, è stata solo aggiunta la possibilità andare a trovare i parenti, di fare attività motoria in ambito più esteso, aprire le aree verdi salvo provvedimenti dei sindaci. Alcune cose sono state anticipate dalla Regione, mi riferisco alla possibilità di recuperare il cibo da asporto".

Serve far ripartire l'economia

Il sindaco ha parlato poi dell'economia ed ha affermato:

"Ho appena finito una videoconferenza con i 7 sindaci dei Comuni capoluogo e ho condiviso questa cosa: ci si aspettava di più. Rimangono i codici Ateco, non è stato preso in considerazione nulla di quello che rigurda i nostri bimbi per asili e scuole, tenuto conto che è una questione collegata alla ripresa delle altre attività economiche, se i genitori vanno a lavorare ma i bambini non posso andare all'asilo è difficile andare a lavorare. La situazione dal punto di vista sociale ed economico è drammatica, il provvedimento non va nella direzione che si auspicava. Come sindaci stiamo analizzando le specificità per affrontare l'emegenza. Ricordiamo che ci sono delle specificità diverse da Regione a Regione. Avrei auspicato a una direzione che progressivamente, con rapidità, andava verso la riapertura delle attività anche commerciali, nulla si dice fino al 18 maggio e anche oltre. In una città come la nostra che è molto turistica, i bar e i ristoranti sono in ginocchio".

I sindaci si aspettavano di superare l'emergenza economica e sociale

Il sindaco ha puntualizzato:

"In pieno costanza dall'inizio del contagio noi abbiamo anticipato dei provvedimenti restrittivi, ritenevo che in quel momento dove la chiave era 'io resto a casa', non si doveva dare la possibilità alle persone di frequentare i luoghi dove si poteva creare assembramento. Ora la linea dei contagi è mutata, è migliorata la situazione che ha visto localizzati i contagi. I veneti hanno imparato a gestire l'emergenza, l'apertura del mercato un mese fa era stato un casino, la riapertura dei mercati mercoledì 22 aprile invece ha denotato ordine, maturità, le persone avevano guanti e mascherina, tutti in distanza di sicurezza. Le persone hanno capito come affrontare l'emergenza. Stiamo superando l'emergenza sanitaria, non supereremo l'emegenza economica e sociale in questo modo. Il collega di Vicenza mi citava delle situazioni particolarmente gravi di persone che per motivi legati alla difficoltà economica hanno fatto dei gesti estremi".

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