Alle prese con il traffico in costante crescita e un trasporto pubblico ancora insufficiente, la Valpolicella guarda al passato per progettare il futuro. L’idea è quella di far rinascere la “metropolitana di superficie” della vallata, con Negrar in prima fila.
Non è un’idea nuova: tra il 1889 e il 1959 un treno a vapore, noto come “el Trenin“, collegava Verona alla Valpolicella fino a Caprino e alla zona del Benaco. Dopo i danni della Seconda guerra mondiale, la linea fu chiusa e sostituita dai mezzi su gomma.

Ripristinare le tratte dismesse
Oggi, a oltre 60 anni dalla dismissione, l’ipotesi di una rete ferroviaria locale torna concreta. L’obiettivo è riattivare tratte dismesse e stazioni minori, da Parona a Domegliara, creando un collegamento interno alla vallata e con Verona.
“Vogliamo una linea interna tra Parona, Balconi e Domegliara, integrata con autobus, e allo stesso tempo potenziare il servizio ferroviario esistente, riaprendo fermate soppresse e aggiungendone di nuove”
Spiega Giulio Saturni, assessore alla Mobilità di Negrar e referente del progetto condiviso con gli altri Comuni della Valpolicella.

La Regione Veneto è l’ente di riferimento, ma i Comuni hanno già mosso passi concreti:
“Abbiamo presentato osservazioni al Pat di Verona per segnalare il nostro interesse”
Aggiunge Saturni.
Verso una mobilità pià integrata
Tra le proposte, anche l’introduzione di un biglietto unico valido per treno e autobus, per incentivare l’intermodalità. Nel frattempo, proseguono i lavori sulla mobilità dolce, con la pista ciclabile tra Negrar e Arbizzano e il tratto urbano verso Parona.
“Un tassello alla volta, ma così si costruisce una mobilità moderna e sostenibile, restituendo alla Valpolicella nuove connessioni con Verona e il territorio”
Conclude l’assessore.