Addio Ikea a Verona, Segala: "Per otto anni solo fumo e incertezze"

L'assessore all'Urbanistica del comune di Verona ha voluto commentare la notizia del mancato insediamento del colosso dei svedese dei mobili.

Addio Ikea a Verona, Segala: "Per otto anni solo fumo e incertezze"
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La notizia del mancato arrivo di Ikea a Verona ha immediatamente scatenato le reazioni della politica locale. Ilaria Segala, assessore all’Urbanistica: “Ikea è stata l’ennesima fandonia raccontata ai veronesi e alla società, ben sapendo che non era fattibile. Tutti quelli che oggi sbraitano, sono gli stessi che nei quattro anni precedenti hanno venduto fumo e non hanno fatto nulla per portare a casa le deroghe dalla Regione. Noi in un anno abbiamo fatto ciò che è mancato prima. E' infatti a causa di alcune norme regionali che il centro commerciale, all'interno del quale c'era anche Ikea, non era realizzabile".

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"Quel progetto non era realizzabile"

"A farla morire - continua la Segala -  è stata certamente l’incertezza, ma quella di chi per 5 anni ha preso in giro la multinazionale, facendo credere miracoli che non sono stati portati a casa. Le incertezze sono state allora, a cominciare da quelle di 8 anni fa, quando addirittura si era partiti sull'area Biasi. L'operazione verità, contro ogni tentennamento, l'ha fatta l'amministrazione Sboarina, dicendo subito chiaramente che quel progetto non era realizzabile. Abbiamo ribadito subito che volevamo l'Ikea, ma non un centro commerciale grande quanto due volte l’Adigeo. E visto che non si poteva fare, abbiamo chiesto una controproposta fattibile. Siamo andati in Regione a chiederne l'approvazione e siamo stati gli unici a lavorare seriamente su ipotesi concrete".

"Era necessaria la variante della Regione"

"Chi lo dava per fatto - conclude l'assessore - sapeva bene che era fondamentale, prima di tutto, la variante al PAQE, la cui competenza spetta alla Regione. Non solo non è stata fatta, ma addirittura negli ultimi anni la Regione ha legiferato delle norme che hanno posto ulteriori problemi: la legge sul commercio del 2016 e sul consumo del suolo nel 2017. Il tempo perso, quindi, non è certo quello dell'ultimo miglio che ci siamo trovati a gestire, persino con la favola di alcuni consiglieri regionali che avrebbero fatto cambiare queste leggi. Infine, i sedicenti posti di lavoro persi sono il solito elastico tirato a piacere, per ora le notizie occupazionali di Ikea sono di ristrutturazioni e contrazioni di personale. Assunzioni e indotto, come sempre sono mere ipotesi di scuola".

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