Bigon (PD): “Pandemia ha colpito duramente le case di riposo, basta tergiversare sulla riforma delle Ipab”
Nelle ultime legislature sono stati presentati diversi progetti di legge, da maggioranza e opposizione, mai arrivati in discussione.
In questi due anni di pandemia le strutture residenziali e semiresidenziali per anziani sono state colpite duramente.
Pandemia ha colpito duramente le case di riposo
Anna Maria Bigon, consigliere regionale del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Sanità, torna sul Pdl 71 di cui era relatrice di minoranza, approvato martedì pomeriggio dall’aula con l’astensione dem:
“Se vogliamo davvero aiutare le Ipab, la priorità è fare quella riforma attesa da venti anni, con il Veneto maglia nera d’Italia. In questi due anni di pandemia le strutture residenziali e semiresidenziali per anziani sono state fortemente penalizzate, andando ad aggravare un’emergenza economica che dura da anni. Perciò se da un lato è giusto allungare il piano di rientro per gli investimenti finanziati con il fondo regionale di rotazione, dall’altro non si può continuare a far finta di niente sul vero problema. Nelle ultime legislature sono stati presentati diversi progetti di legge, da maggioranza e opposizione, mai arrivati in discussione. Andare avanti su questa strada significa prendere in giro non solo le strutture, ma anche gli ospiti e i loro familiari”. x
Bigon ha poi proseguito:
“Già prima i costi di gestione erano elevatissimi e tali restano, la pandemia ha poi fatto il resto, esasperando le fragilità di queste strutture. Non avevano i dispositivi di protezione individuale, mancavano camici, gel e mascherine adatte, oltre alla cronica carenza di personale. Secondo una stima di Ancora (Associazione nazionale di coordinamento degli organismi di assistenza pubblica) i costi per ogni posto letto accreditato sono aumentati di 160 euro mensili e questo non può ricadere sulle famiglie, visto che le rette sono elevatissime. Le risorse straordinarie messe in campo dalla Regione si sono dimostrate insufficienti, inoltre nell’ultimo bilancio di previsione è stata bocciata la nostra richiesta di tagliare l’Irap che pesa in maniera pesante sui bilanci e mette in pericolo la sostenibilità di molte Rsa, favorendo indirettamente l’ingresso dei privati. Ben vengano quindi i tempi più lunghi per rientrare dagli indebitamenti, ma deve essere chiaro che è una goccia in mezzo all’oceano”.