Coinvolte anche Veronella e Arcole

Bigon (PD): “Pensionamento a Zimella, altre 1.600 persone senza medico di base”

Solo in provincia di Verona ben 54 medici hanno cessato l’attività nel 2020.

Bigon (PD): “Pensionamento a Zimella, altre 1.600 persone senza medico di base”
Pubblicato:
Aggiornato:

Si ripete nuovamente la situazione in cui un medico di base va in pensione ma nessuno ha provveduto a nominare un sostituto. Ora a Zimella ci sono 1600 pazienti senza medico di base.

Pensionamento a Zimella

Il consigliere regionale del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Sanità, Anna Maria Bigon, torna sulla carenza di medici di famiglia dopo l’ennesimo pensionamento nell’Ulss Scaligera e riportando la risposta ricevuta nell’ultima seduta dell’assemblea a Palazzo Ferro Fini afferma:

“Non è possibile che ogni volta si ripeta la stessa storia: un medico va in pensione, non è un qualcosa che accade all’improvviso, e manca il sostituto. Adesso è il turno di Zimella, con 1.600 pazienti, anche di Veronella e Arcole, rimasti ‘a piedi’, senza sapere a chi rivolgersi poiché non tutti hanno ricevuto la comunicazione di ‘cessazione dell’attività’ da parte dell’Ulss. Ringrazio l’assessore Lanzarin per la risposta alla mia interrogazione sulla situazione in provincia di Verona, ma l’ammissione della gravità del problema non basta: occorre intervenire perché c’è un’emergenza che mette in difficoltà soprattutto le persone anziane”.

Ben 54 pensionamenti nel 2020 in provincia

Bigon ha aggiunto:

Solo in provincia di Verona ben 54 medici hanno cessato l’attività nel 2020, 22 sono stati rimpiazzati da professionisti con incarico provvisorio e in un caso è stato concesso di alzare in via temporanea il massimale degli assistiti. Adesso però trovare altri 16 dottori in grado di accogliere i 1.600 pazienti non è semplice, così come non è semplice per i più anziani affidarsi alle procedure online per richiedere il cambio; l’alternativa è recarsi al Distretto, con un tempo di attesa di due settimane e nel frattempo intasare il Pronto soccorso”.

E poi ha concluso:

“L’assessore Lanzarin ha detto che nella graduatoria regionale ci sono oltre 800 medici che spesso rifiutano le zone carenti: sono d’accordo che sia necessario trovare forme di incentivazione per chi accetta, meno sulle penalizzazioni per chi non lo fa. Penso però che non ci si possa limitare ad aspettare una modifica della normativa a livello nazionale, in modo da avere uniformità su tutto il territorio: l’emergenza è qui e ora, la Regione agisca di conseguenza”.

Seguici sui nostri canali