Caso vaccini Verona, Zaia furioso: “E’ inaccettabile, le 1100 dosi Pfizer si dovevano trovare”
Il Governatore non era stato avvisato dall'Ulss e ha scoperto della mancanza dei vaccini solo tramite i cittadini.
Il Governatore ha esposto la situazione in provincia di Verona dove i cittadini, a causa della mancanza di dosi Pfizer, sono stati rimandati a casa.
Caso vaccini Verona
L’annuncio dell’Ulss 9 Scaligera sulla posticipazione delle vaccinazioni delle seconde dosi Pfizer comunicato ieri pomeriggio, lunedì 5 aprile 2021, ha creato molto malcontento soprattutto tra gli anziani che si erano recati al centro di vaccinazione a Verona o Bussolengo e sono dovuti tornare a casa.
Alcuni hanno deciso di esternare il proprio disagio direttamente alla Regione scrivendo al presidente Luca Zaia che oggi, durante il consueto punto stampa da Marghera, ha ribadito che si è trattata di una situazione inaccettabile:
“Noi continuiamo a fare in modo che la macchina vaccinale resti tra i primi in Italia per vaccinazione, non facciamo quindi scorta. Per quanto riguarda l’aspetto di Verona, ho chiesto all’assessore questa mattina di avere una relazione dettagliata dal direttore generale. 1100 persone sono state rinviate a casa perché non c’erano più Pfizer, è incomprensibile”.
Si potevano trovare
Il Governatore ha ribadito:
“Ad averlo saputo quelle dosi le si trovava, ci sono i prestiti tra Regione, c’era il commissario nazione che potevo chiamare personalmente. Evito di dire i commenti che ho fatto, per me è incomprensibile, 1100 dosi si dovevano trovare in un modo o nell’altro. Noi l’abbiamo scoperto a cose fatte Ci scusiamo, anche se non dipende da noi, con quei cittadini. Avranno un trattamento preferenziale, hanno subìto un disagio, è vero che si parla di 1100 dosi ma non siamo al 27 dicembre 2020 quando avevamo appena iniziato a vaccinare”.